Núria Graham – It’s Me, the Goldfish!
Lo scorso venerdì è uscito “Cyclamen”, il nuovo e quinto album dell’artista spagnola (mezza irlandese e mezza catalana) Núria Graham e io vorrei poter parlare soltanto di questo per settimane. Il titolo profuma di fiori sui davanzali, la copertina è una foto di Torre del Greco scattata cinque anni fa dalla sua amica Ingrid e dipinta poi assieme. Mi piacciono i dischi in cui si sente il cuore che ci batte dentro, pervasi da questo senso di meraviglia e incanto che spinge ad andare avanti, a fidarsi completamente.
L’album racconta storie e avventure ambientate sulle nostre isole, inizia con un traghetto che da Napoli ci porta a Procida, finisce con un traghetto che ci riporta indietro prima di sera. Le altre dodici tracce sono una giornata passata a mettere e a togliere gli occhiali da sole, per poi infilarli distrattamente con la stanghetta nel collo della maglietta credendo per qualche minuto di averli persi per sempre. Sono le fioriere colorate, la ricerca della cartolina giusta per dire ad una persona che sì, è tutto bellissimo, ma. I cruciverba comprati assieme al giornale, la frutta, i panorami, un pezzo che si chiama Disaster in Napoli che non ci fa preoccupare più di tanto, il rumore delle infradito, i vini dolci, i furbi, il sole riflesso sul mare, non sapere mai che ore sono perché tanto c’è ancora tempo, i rumori della gente serena, un goccio d’acqua col caffè.
“Cyclamen” è un album che mi piace moltissimo.
Pezzi preferiti: It’s Me, the Goldfish! (che in realtà dura quattro minuti e mezzo) e Grace.
PS: suona anche al Primavera Sound, segnatevela subito.
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