Nel suo show From the cradle to the stage del 2021, Dave Grohl, batterista dei Nirvana e fondatore dei Foo Fighters, spiazzava Pharrell con una confessione: i più celebri stacchi di batteria presenti all’interno di una delle pietre miliari della storia del rock, e cioè Nevermind, sono tutti copiati dal sound delle disco band degli anni settanta, tra cui Gap Band, Cameo e Chic.
Una dichiarazione di questo tipo ci porta drittǝ a pensare che non ci siano confini ai limiti di quelli che per necessità definiamo come “generi” musicali. Ma il rapporto tra il rock e l’hip hop è molto meno assurdo e molto più consolidato di quanto si creda.
Se ti chiedessero a bruciapelo: “quale pensi sia il genere musicale più campionato nell’hip hop?” non avresti torto se le prime cose che ti venissero in mente fossero il jazz, il soul, il blues. Questo perché la parte melodica di un pezzo è quella che prende la maggior parte della nostra attenzione: sarebbe impossibile ignorare il campione di piano di Ahmad Jamal in The World Is Yours di Nas, o il riff di chitarra dei Boom Clap Bachelors campionato in Bitch, Don’t Kill My Vibe di Kendrick Lamar. Il rapporto intimo della doppia H con il rock, dunque, riesce più difficile da percepire perchési legge quasi sempre su un altro piano: nelle sezioni ritmiche e nelle batterie. Ma andiamo con ordine.
Il volano di questo felice nonché storico incontro tra rock e hip hop è il misterioso / mistico producer Rick Rubin che nel 1986, dopo aver fondato la Def Jam Records, produrrà due dischi chiave ai fini di questa storia: Licenced To Ill dei Beastie Boys e Raising Hell dei Run-D.M.C. Per la prima volta nell’allora ancora breve storia del genere, due gruppi rap si cimentavano in due dischi filo-rock con tanto di sample di Aerosmith e Led Zeppelin, disegnando i contorni di un sound che negli anni ’80 avrà un successo planetario, e che l’hip hop si porterà inevitabilmente dietro per molto tempo. L’intuizione di Rick Rubin è geniale: in effetti, le batterie rock richiamano in qualche modo il groove delle batterie disco, soul, funk, e come lui stesso sostiene in questa intervista, la ragione sarebbe che sia il punk rock che la disco stanno sotto il cappello della “musica della strada, fatta da persone che avevano qualcosa da dire e che non rientravano nelle categorie gerarchiche tradizionali”.
Assodata l’influenza di Rick Rubin e delle sue intuizioni geniali, però, è bene ricordare che le vie della contaminazione sono infinite e spesso gli incontri più fatali sono capitati un po’ per necessità. Ad esempio, in un documentario su J Dilla viene intervistato il padrone di “Melodies & Memories”, uno dei più grandi e famosi negozi di dischi di Detroit. Gary Koral, questo il suo nome, racconta: “J Dilla è venuto in negozio praticamente ogni giorno per anni. Stava sempre nella sezione R&B/Soul/Jazz e prendeva enormi pile di dischi tutti i giorni. […] Una volta era nella sezione Rock, lo vedo lì per terra e gli dico ‘Jay, che diavolo ci fai in questa parte del negozio?’ e lui ridendo mi risponde ‘Man, ho già guardato tutti i dischi che avete nella sezione R&B, Jazz, e ce li ho praticamente tutti”.
È forse troppo dire che senza rock non esisterebbe hip hop. Ma è un fatto dire che senza rock non esisterebbero molte delle nostre tracce preferite. Da J Dilla a Frank Ocean passando per A Tribe Called Quest e Kendrick Lamar, sfoglia per scoprire i 7 più incredibili sample rock utilizzati nell’hip hop.