John Roseboro – The Empress
Ho ascoltato “Johnny”, il disco di John Roseboro, quasi per caso: aveva un nome buffo, la copertina era bella e scura. La prima volta ho sentito qualcosa accendersi dentro in un attimo, come un dito sull’interruttore: ON. Non mi sono più spenta, ho respirato piano, ho letto tutto. John Roseboro nel 2021 non aveva una casa, una macchina, una famiglia, un soldo. Solo il ricordo di una brutta relazione finita tremendamente e il desiderio di trasferirsi a New York perché “here you only need chutzpah”. Poi è cambiato tutto.
“Johnny” è il diario che ha scritto in questi anni, il cerotto sulla ferita. È un album bellissimo, che mi ha rotto il cuore in più modi e in punti (in particolare: Violent Crimes e The Empress). The Empress è un’ode alla perdita, una (metaforica) morte di crepacuore.
I posti in cui ho visto l’arcano dell’Imperatrice (The Empress) queste settimane: la terra vulcanica, le foto di Valentina alle processioni a Bari, Chiara che si fotografa senza vestiti riflessa sul vetro di una finestra, una poesia di Ginevra che finisce con “lavarti i capelli nel lavandino.”, una tisana di miele e fiori, la campagna di sensibilizzazione MADRI FUORI, Trani, la Sicilia intera, gli sforzi sovrumani per sopravvivere (li vedo), questa canzone di John Roseboro. La vita è nelle cose che stanno ad un passo da noi.
John Roseboro è su instagram / bandcamp
Ps: la sua immagine di instagram è un tristissimo Winnie The Pooh (tvb).