La hallyu, ossia l’influenza della cultura di massa coreana sul panorama internazionale, va avanti già dagli anni Novanta e di certo, nel parlare di musica, la prima cosa che ci viene in mente in questo senso è il K-Pop. Da qualche anno a questa parte, infatti, la scena pop coreana ha praticamente conquistato il mondo, e tra i vari BTS e le varie Blackpink di turno abbiamo finalmente sbloccato quel livello per cui forse le hit internazionali non devono per forza parlare una lingua coloniale (se non nello stile, quantomeno nell’idioma).
Eppure, il K-Pop non è l’unico movimento sonoro di origine coreana che ha cambiato il suono globale. In una scala inferiore, infatti, un gruppo di producer negli ultimi sei anni ha dato vita a una wave nota come K-House, apponendo con stile il proprio timbro culturale su quel genere musicale già fortemente identitario e sfaccettato che è la musica House, come abbiamo avuto modo di constatare più volte in questa sede.
Le storie di chi oggi sta costruendo questo genere mattone su mattone sono tra le più diverse: che siano figlie di immigrati di seconda generazione, nate in Corea e poi trasferite in occidente o da sempre stabili nella loro terra d’origine, queste artiste hanno dato vita a un blend perfetto tra un idioma sconosciuto alle orecchie occidentali, delle sonorità dal lontano sapore orientale e le più spesse e sudate ritmiche della House americana e dell’Elettronica europea.
Per il nostro più grande gaudio, la musica dance è prepotentemente tornata di moda e sta inondando la nostra vita sonora online e offline nelle sue declinazioni più svariate. Tra queste, la K-House si è meritata uno spazio d’onore per originalità e freschezza, ed è per questo che oggi vogliamo prendere i cinque nomi più rappresentativi di questo genere (che per qualche caso fortuito sono tutti nomi femminili) e vogliamo ripercorrerli per conoscere chi è che un passo alla volta sta irreversibilmente cambiando il volto della musica House.