2. Yaeji
“La mia voce sottile viene dal fatto che inizialmente mi vergognavo a usare la mia voce, perché non ho mai pensato a me stessa come a una cantante”, ha raccontato Yaeji al Guardian all’inizio della sua carriera. Il suo trascorso è opposto a quello di molti altri coreani naturalizzati americani. Yaeji infatti è nata negli Stati Uniti, ma durante il liceo viene mandata dai suoi genitori a vivere in Corea per qualche tempo, perché pensavano si stesse troppo “americanizzando”. In Corea Yaeji apprenderà di persona tutte quelle cose della sua cultura che fino ad allora le erano state trasmesse da sua madre e suo padre, fino a quando a 19 anni non decide che è pronta a tornare negli Stati Uniti, stabilirsi a Brooklyn e intraprendere la carriera da DJ e producer. Il suo ultimo disco, With A Hammer, è uscito lo scorso aprile per XL Recordings e ha riconfermato il suo nome tra i più apprezzati della scena underground targata East Coast nonostante il sound abbia virato verso un pop alternativo dalle sfumature elettroniche.