Marina Herlop – La Alhambra
C’è qualcosa di estremamente ferino nella musica di Marina Herlop, come se conoscesse i segreti di tutto il regno animale. A volte i suoni strisciano come lumache, lasciando una scia appiccicosa e brillante, altre volte si gonfiano e si sgonfiano come il gozzo di un rospo. Ci sono occhi di volpi nel buio, canti di balene, maestosi cervi che girano la testa per guardarti. Si sente il disordine degli insetti, l’umidità del sottobosco.
Forse ho ascoltato La Alhambra, il suo ultimo singolo, cento volte: scopro strumenti nuovi, ritmi sotterranei. So che i palazzi di Granada hanno poco a che fare con la fauna ma che ci vuoi fare, i pensieri vanno più veloci delle parole.
Il suo album “Nekkuja” uscirà per l’etichetta Pan il 27 ottobre. Marina Herlop lo descrive come un “giardino concettuale” in cui, come una giardiniera immaginaria, estirpa i brutti ricordi e le emozioni negative della sua vita come piante selvatiche.
Marina Herlop è ordine e caos, terrore e attrazione, fuoco che brucia tutto quello che trova mentre noi stiamo lì a guardare.
Marina Herlop su instagram / bandcamp