Una mattina di dicembre del 2020 Vicky si sveglia con una mega sorpresa: l’ultimo video che ha postato su TikTok è finalmente diventato virale. È da 15 giorni che Vicky posta dei brevissimi loop cantati e, anche se non ha mai scritto una canzone per intero, non le dispiacerebbe l’idea di cominciare a farlo adesso, se il pubblico glielo chiedesse. Non passa tanto che anche un altro snippet diventa virale. E anche un altro. E un altro ancora. Squilla anche il telefono e (ironia della sorte) è la Parlophone, che vuole firmarla per un disco. Da quel giorno la vita di Vicky si ribalta.
È solo una musicista di 19 anni che un giorno come un altro aveva deciso di aprire un account TikTok per promuovere la sua musica, ma non si aspettava sarebbe successo davvero. Era passato così poco tempo da quando qualche mese prima stava guardando la TV e durante un quiz qualcuno aveva fatto una domanda sulla Pantera Rosa, mentre lei cercava ancora il nickname perfetto. Purtroppo PinkPanther era già occupato, così Vicky opterà per una soluzione a caso, senza sapere che se la porterà dietro per lungo tempo: comincia così la storia di PinkPantheress.
Due giorni fa il primo album di PinkPantheress, to hell with it, ha compiuto due anni. Non ci piace chiamarlo mixtape, perché questo primo lavoro dell’allora 19enne di Bath ha tutti gli elementi che molti dischi che ci forziamo a chiamare “album” non hanno. Per i preconcetti sul mondo di TikTok, infatti, ci si aspetterebbe un’accozzaglia di brani pieni di chipmunk samples accelerati. PinkPantheress invece, ci regala un disco completo, fatto di una varietà di generi che spazia dalla UK Garage al Jungle, passando per sfumature Emo e Bedroom Pop. Il tutto in soli 18 minuti, tempo di consumo perfetto non solo per i social ma anche per macinare ascolti in streaming. Il tutto congiunto organicamente da un uso molto interessante dei sample, che pescano a piene mani dalla cultura Dance degli anni 2000.
Sui primissimi pezzi come Break It Off o Pain si nota un uso molto denso dei sample, che riflette l’uso ormai consolidato su TikTok di accelerare un brano e farci un po’ ciò che si vuole. La stessa PinkPantheress, sempre lucidissima, matura e molto autocritica, all’uscita del disco dichiarava: “I’m not really good at producing at all, I’m really kind of terrible which is why all of my stuff is sample based. I sampled Adam F’s “Circles” [for “Break it off”] and the idea that people haven’t heard the original but have heard my version actually very much upsets me. It genuinely makes me sad because it doesn’t truly feel like the song’s my own”. Per questa ragione l’uso dei sample nei brani che non erano subito usciti su TikTok, come I Must Apologise o Just For Me è già più sapiente e usato come mezzo più che come fine.
L’ultimo singolo, Capable of Love, sembrerebbe non contenere nessun sample, sintomo di una grande maturazione artistica e intenzionale di Vicky Walter, che è passata dal voler mantenere il completo anonimato a lanciarsi in incredibili singoli e altrettanto incredibili videoclip al fianco di stelle come WILLOW, Ice Spice e persino Kaytranada, con il quale ha peraltro fatto una bellissima chiacchierata su tecniche di produzione, sample e producer preferiti della vita.
Con un album in uscita il 10 novembre dal titolo Heaven Knows, PinkPantheress si è costruita e guadagnata una reputazione che ha pienamente sbugiardato chi pensa che TikTok abbia rovinato la musica. In attesa di nuova musica, allora, riascoltiamoci alcuni dei sample che ha utilizzato nei brani che l’hanno resa celebre.