15 15 – Paradisio
Serve qualche secondo per sintonizzarci con il ritmo di questa canzone, come quando si cerca un ricordo tra i pensieri. Tutto il resto scompare dalla mente, libera lo spazio all’intuizione. Eccola lì.
Paradisio è un brano bellissimo e cupo, illuminato soltanto dalla luce leggera della Luna. Dentro ci sono ritratti di famiglia in bianco e nero, l’impossibilità di rispondere alla domanda “come stai?”, un grido che sembra un fischio (o un fischio che sembra un grido), lacrime che sciolgono il trucco, i miei occhi che si chiudono e non si riaprono più.
Paradisio è anche il brano che apre l’ep “Ataheva” dei 15 15, uscito lo scorso venerdì. Dura venti minuti, parla di morte e di vita (ma soprattutto di morte), e come tutte le cose che stanno lì tra la vita e la morte è in decomposizione, e ricoperto di mosche. “Ataheva” è una parola in tahitiano che significa: il sogno o la nuvola (ata) del lutto (heva), ed è anche un rituale funebre polinesiano di danze macabre e terrificanti. Novembre è fatto soprattutto di queste cose qui, magiche e profonde.
15 15 è una band di Parigi (quindi il loro nome in francese suona decisamente meglio di quindiciquindici) antica e contemporanea come il mondo.