Nuova rubrichina: PUNTINE DA INTERNET EXPLORER.
El Perro Del Mar – Heavenly Arms
Siamo andatə al cinema a vedere Perfect Days: qualcuno ha pianto, qualcuno ha sentito una cosa calda dentro, qualcuno il giorno dopo ha comprato una Olympus Myu-1, tutti abbiamo sentito i Velvet Underground e abbiamo pensato “ma io, se esiste questa roba qua, perché passo il tempo ad ascoltare Fulminacci?” (SMETTETE SUBITO, È FACILISSIMO!). Le canzoni di Lou Reed sono bellissime.
È il 1982, Heavenly Arms è la traccia che chiude “The Blue Mask”, una canzone d’amore molto romantica e pop, ma anche un brano buio, pieno di avvertimenti, di tempeste in arrivo, di pericoli. Ci sono le braccia che lo raggiungono e lo trattengono, un nome ripetuto allo sfinimento (quello di sua moglie), i ballerini che se ne stanno lì fermi, “in a world full of hate, love should never wait”.
È il 2009, nell’album “Love Is Not Pop” di El Perro Del Mar c’è una cover di Heavenly Arms, dolce ed eterea, con dei battiti di mani e il riverbero sulle note del piano. La ascolto mille volte, mi accorgo che la canzone originale si è improvvisamente liberata dalle tenebre, è diventata un cielo senza nuvole, si scioglie in fretta. Sono belle da sentire una dopo l’altra, a ripetizione. Un saggio direbbe: metti la cera, togli la cera.
È il 2024, il 16 febbraio esce “Big Anonymous”, il nuovo album di El Perro Del Mar, e io l’ho scoperto oggi ascoltando Lou Reed. È bello il modo in cui le cose si sfiorano e si guardano, rimettendo in ordine il mondo in un attimo.