Jaybee Vibes – La Ricreazione
In “Ingresso Libero” di Rino Gaetano (che quest’anno compie cinquant’anni) c’è un brano che racconta la storia di Agapito Malteni, un ferroviere pugliese che ogni giorno assiste alla migrazione dei suoi compaesani verso il nord alla ricerca di un futuro migliore per “lasciare la falce in cambio di un martello”. È una storia bella, di sogni, di ingiustizie, di treni mai dirottati, di amicizia salvifica tra compagni di lavoro.
Jaybee Vibes si chiama Oussama, è un ragazzo italo-tunisino nato e cresciuto ad Agrigento e come i compaesani di Agapito Malteni anche la sua famiglia è emigrata in Lombardia nel 2001. Per tutta la vita è stato “troppo tunisino per gli italiani, e troppo italiano per i tunisini”, ma per tutti: il meridionale salito al nord con la valigia di cartone. “Classe Operaia” è il suo nuovo album, uscito per Quattro Bambole Music lo scorso venerdì. Un beat-tape di formazione, quindici tracce che raccontano attraverso i suoni la sua infanzia e la sua storia. È un disco molto bello, evocativo, intimo e universale, che anche senza l’uso delle parole ci trasporta in un mondo che conosciamo bene ma di cui nessuno vuole parlare mai.
“Gli operai hanno addosso una forza tremenda / che può rovesciare questo mondo di merda / che noi alimentiamo e non si ferma mai”, cantava Gaber nel 1972, e visto che di tempo ne è passato abbastanza per produrre nuovi riferimenti sociali che rispecchiano l’epoca in cui viviamo, noi scegliamo “Classe Operaia” – che tra l’altro ha anche una copertina bellissima disegnata da Michelangelo Greco (eh, i tempi moderni hanno reso esteti anche noi).
La Ricreazione di Jaybee Vibes ha un suono completamente diverso dalla ricreazione che ricordo io, ed è questa la cosa bella dell’album: è comprensibile per somiglianze o per opposti, perché le cose che abbiamo vissuto sono le stesse (ma viste da punti diversi).
La musica è fatta di storie, non soltanto di storie d’amore.
E sì: ESISTE UN VINILE!
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