Brother Bird – suburbs
“another year” è il nuovo disco lo-fi della cantautrice di Nashville Brother Bird. L’album inizia con i versi degli uccelli e una canzone in cui chiede scusa (che è esattamente il modo in cui lo farei io). “another year” è bello, triste e brutalmente onesto. Parla della noia amplificata della periferia, di una vita in cui le vacanze sono l’unico respiro di sollievo dalle responsabilità adulte, dell’insoddisfazione che ci fa sospirare, della spensieratezza perduta della giovinezza. Abbiamo cuori che fanno i turni in fabbrica, senza prospettive di pensionamento.
È un mondo tetro illuminato da una lucina fioca che resiste accesa, una piccola speranza d’amore. L’amore come resistenza, come salvagente che ci tiene a galla tra il desiderio di essere tutto (che ci spinge a nuotare) e la consapevolezza di non essere niente (che ci fa annegare). Non è un disco d’amore ma un confessionale, una conversazione notturna con un’amica che ti convince – a forza di vino e severità – che dietro l’angolo c’è davvero qualcosa di meglio che ti aspetta. L’attesa ci tiene vivi.
Si sentono un po’ i Cranberries e un po’ i Mazzy Star; Brother Bird racconta storie interessanti e gioca con le parole senza cercare di addolcire le realtà più cupe della vita. Ha anche una copertina molto bella.
Brother Bird su instagram / bandcamp