Mattia Faes – Graffiti
Io sono una che odia le pubblicità: mi trattano come se fossi una stupida, come se il mio cervello fosse anestetizzato e non in grado di capire che le parole sono importanti (lo sono, cari hater di Nanni Moretti). Questa settimana vedo spesso uno spot che sostiene che se indossi un costume da bagno da quattro euro “vivi intensamente”. Dopo la quarta volta ho messo in pausa per chiedermi “ma io, che faccio tanto la spavalda, vivo intensamente? È per caso perché non ho il costume? Quante persone hanno comprato un costume da quattro euro spinte dal desiderio di vivere intensamente? E ora, come stanno? La loro vita, com’è?”.
Io immagino che Mattia Faes abbia scritto Graffiti così, prima controllando se Graffiti si scrive davvero con una sola T e due F (lo capisco, io ho scoperto dopo trentaquattro anni che si dice caccia torpediniere e non cacciator pediniere), e poi perdendosi nell’ignoranza di una vita poco intensa dovuta alla mancanza di un paio di boxer di nylon fluorescenti. Stanco dei punti esclamativi, ha iniziato a trasformarli in punti di domanda. Quando toccherò il fondo troverò un sentimento stabile da cavalcare.
Mattia Faes è un cantautore milanese che sillaba molto bene, che si fa domande stancanti, che ha scritto una canzone che inizia semplicissima e poi diventa musicalmente imprevedibile. La batteria cambia e cresce come il sentimento, e poi si lascia andare.
Graffiti è il secondo estratto del suo nuovo ep.
Mattia Faes su instagram / bandcamp