joshua epitet – Like Dying Dogs On Tele
Cominciamo piano, con una canzone un po’ stonata e persa.
Lo scorso venerdì è uscito per Liberator Music/Mushroom Group “Boys And Their Videocameras”, un concept album che attraverso il personaggio immaginario di Casey Ryan esplora le relazioni parasociali che le persone sviluppano con le celebrità, e di come queste possano influenzare la vita reale. Racconta il rapporto che c’è tra artista e fan, tra creatore e ascoltatore, in cui Casey è a volte la star sotto i riflettori e a volte la persona a casa sdraiata sul letto con il telefono tra le mani.
Joshua Epithet gioca con i ruoli, i generi, le storie, seguendo Casey dalla sua confortevole infanzia alla mediocrità della sua vita adulta, senza tralasciare il caos e l’incertezza adolescenziale. Racconta la sua vita, ci fa crescere con (e come) Casey Ryan. È un disco strano e bello, gender fluid, pieno di collaborazioni e voci diverse; una Bibbia moderna, uno Ziggy Stardust.
Joshua Epithet ha 21 anni, è di Manchester ed è entusiasta, confidente, ambizioso, e pieno di idee. “Boys And Their Videocameras” è un disco di una trilogia futura, e i brani sono accompagnati da piccoli film che si possono vedere su instagram e su youtube. È una strana (bella) sensazione quando un artista così giovane immagina la musica nel formato “album” e non sparando singoli in giro e raccogliendoli in inutili ep: un sentore di speranza, la freccia che arriva ditta al mio cuore mentre state tutti lì a riprodurre playlist create da stupidi algoritmi.
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