Oddisee – World On Fire
Il 30 maggio è uscito “And Yet Still”, il nuovo ep di Oddisee. La copertina spiega il disco sicuramente meglio di come lo farei io: Oddisee legge il giornale seduto al tavolino vuoto di un ristorante stellato, con le ciabatte ai piedi, davanti ad un cespuglio di rose. Lungo i bordi: bombe, rovine di abitazioni distrutte, filo spinato, il disegno di un teschio che mastica una banconota, razzi, boschi che bruciano, la porta d’ingresso dell’ONU, mostri, fiamme, una fetta di anguria che è diventata la bandiera che dice da che parte stiamo. Tutta la speranza del mondo dentro un bicchiere d’acqua mezzo pieno appoggiato sul tavolino.
“And Yet Still” inizia con un pezzo drill, un modo per ricordarci che Oddisee sa fare bene tutto. È un piccolo album che parla di adattamento, di accettazione, di perdono, di perseveranza. In un’intervista per FLOOD magazine dice di World On Fire: “I’m a Sudanese-American Black Muslim. I’m unfortunately used to war, oppression, apathy, and struggle. Something about now feels different. One way or another we’ve all been affected by current events. The world truly feels like it’s on fire. This song expresses how I feel about it all.”
Il mondo sta bruciando ma noi siamo qui, e se versiamo tutti il nostro bicchiere mezzo pieno d’acqua sul fuoco, prima o poi l’incendio si spegne.
Oddisee su instagram / bandcamp