The Softies – I Said What I Said
Nel 1995 avevo quasi sei anni e usciva “Holiday in Rhode Island”, il disco più dolce e triste del mondo, che sa di cespugli di ginestre e di insetti che durante la fioritura ci girano attorno. Nel 2008 avevo quasi vent’anni e normalizzavo la vulnerabilità con l’aiuto di Kinfolk, delle Softies e di un blog azzurro su WordPress con il nome di un vento. The Softies sono tornate dopo 24 anni dal loro ultimo album, il tempo non esiste, ciao carine, ci troverete come ci avete lasciato: Just me and the bees, in a cyclone of fallen leaves.
I Said What I Said, il nuovo singolo, racchiude un desiderio di fuga, uno slancio in avanti e l’auto-perdono che possiamo concederci senza bisogno di scuse per non essere sempre in grado di dire la verità. Il brano è accompagnato da un video in cui Rosa Malberg e Jen Sbraiga suonano e cantano nel bosco. Niente al mondo mi fa stare meglio di quando la musica è nel bosco: le First Aid Kit che suonano i Fleet Foxes (I don’t know what I have done / I’m turning myself to a demon), Sonsick delle San Fermin, la foto sulla copertina di “Poesia e civiltà” di Giovanni Truppi scattata da suo fratello Giuseppe in Abruzzo, il film dei Noah and the Whale, Iron & Wine e Andrew Bird che suonano con gli alberi attorno.
Il bosco ci protegge, ci nasconde, custodisce i segreti, fa vivere gli animali selvatici, amplifica i sentimenti, ci fa sentire che siamo ancora vivi e – proprio come quelli che hanno resistito prima di noi – resistiamo a tutto, anche agli algoritmi che ci vogliono schiavi di Taylor Swift.
“I said what I said
So I wouldn’t have to say
What I wasn’t ready to
Tell you.”
“The Bed I Made” uscirà (anche in cassettina) il 23 agosto via Father/Daughter.
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