Guinevere – Unravel
Una cosa mi piace tantissimo del nuovo brano di Guinevere: tre note distinte di piano che risvegliano il mio corpo dal torpore, e il desiderio interiore e sconosciuto di risentirle che mi accompagna per il resto della canzone. Unravel è la trascrizione musicale di un sogno che Ginevra Battaglia (Guinevere) ha fatto pochi mesi dopo la scomparsa di un suo caro amico. Nel sogno l’amico non le dà i numeri da giocare sulla ruota di Napoli ma le canta alcune parti del testo chiedendole di trascriverle. Danzano, cantano, poi lei si sveglia e appoggia le parole su degli arpeggi di chitarra classica che suo padre aveva scritto quando aveva vent’anni, e che le aveva fatto sentire due anni prima di quella notte e poi mai più.
Unravel diventa una dimensione nuova, magica, senza tempo, uno spazio in cui può chiudere gli occhi e stringere quello che ha perso. C’è un punto nella vita in cui la storia condivisa di due persone smette di essere un ricordo e diventa un racconto. Unravel è proprio quel punto.
Il video è bellissimo, calma il respiro, spalanca gli occhi. Dà la sensazione di entrare per qualche minuto nel fresco sigillato di una chiesa.
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