Emmeline – If My Life Was a Movie Produced by A24
Se la mia vita fosse un film prodotto da A24 sarei annoiata e sola, col trucco sbavato attorno agli occhi brillanti e l’accetta di Pearl dietro la schiena tra le pieghe di un vestito ottocentesco; mio padre sarebbe una persona difficile, mia madre non so dove sia, terrei nel cassetto un passamontagna rosa. Una canzone dimenticata per ballare (se in cerchio: attenzione), la testa e le braccia fuori dal finestrino, meglio uno sguardo lungo senza parole o un monologo lungo senza gli occhi addosso? un marciapiede dove sedersi abbracciando le gambe. Vestita bene ma con il sangue sul collo del dolcevita bianco, queer e ribelle, coroncina di fiori e benda da pirata, cute but psycho – che va tanto di moda.
If My Life Was a Movie Produced by A24 è una scusa per immaginare la mia vita diretta da qualcun altro e anche il brano che apre “Shapes, Shadows, DVDs”, il nuovo disco di Emmeline uscito lo scorso venerdì. Emmeline è un posto in cui c’è traffico e mentre siamo fermi e nervosi tra le luci rosse dei freni viene sera, dentro l’abitacolo ci sono tutto il tempo e lo spazio per pensare alle cose passate e future. Vive a Londra, è cresciuta nel bucolico West Yorkshire, ha ventiquattro anni e due puntini neri disegnati sotto gli occhi.
“Shapes, Shadows, DVDs” è un disco ispirato al cinema, costruito su suoni industriali e riverberi esagerati, violento, attuale, riflesso nello schiermo della tv. Si può piangere, urlare, ridere, concentrarsi, c’è così tanto rumore che nessuno si accorgerà mai di niente, ma dopo venticinque minuti saremo liberi di correre fuori, come cavalli selvatici, verso casa o verso la terra che ci hanno promesso.
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