A soli cinque mesi di distanza dal primo capitolo, il 12 ottobre è uscito anche S A D W A V E #2, nuovo album di Jack Sapienza fuori per RKH music.
Il mood è sempre quello vapor, il gusto è sempre freschissimo ma qui sotto ci sono ben nove brani nuovi che devi ascoltare e tutto quel che c’è da sapere su S A D W A V E #2.
B E S T F R I E N D
Ogni brano è una dedica, la dedica a persone che non fanno più parte della mia vita, non necessariamente persone importanti, ma piuttosto persone che in qualche modo siano state in grado di lasciarmi qualcosa, questo primo brano, come dice il titolo, lo dedico in particolare ad un vecchio amico.
E’ un brano leggero, abbastanza evocativo, la volontà è quella di creare una sorta di intro, con atmosfere piuttosto riverberate, quasi come a voler aprire la porta del mondo che mi piacerebbe provare a descrivere. Lungo tutto il brano scorre una drum machine rallentata e abbassata di tonalità, gli accordi sono suonati con un Rhodes, l’ho usato molto in questo disco, mi piaceva l’idea di unire un suono così classico, con degli 808 ritmicamente legati ad un genere completamente diverso.
Y O U A N D M E
Dedicato a lei, ci siamo dati tantissimo, forse non abbastanza dal suo punto di vista.
Come il pezzo precedente gran parte dell’atmosfera la si deve alla scelta dell’armonia, ho usato molte settime dentro gli accordi, non credo ci sia modo migliore per esprimere il senso di malinconia e forse ‘’incompletezza’’, ho giocato molto su melodie vocali di altri brani rallentate e abbassate di tonalità per dare un senso di continuità, prendendo l’idea in prestito dal mondo Low-fi e VaporWave, in molti hanno confuso la scelta del nome ‘’SADWAVE’’ come la volontà di volersi identificare a tutti i costi con quel genere, in realtà mi piaceva solo il concetto di ‘’onda di tristezza/malinconia’’ che il nome mi comunica.
B L U E W H A L E
La dedico ad un mio vecchio compagno di classe che purtroppo ha deciso di togliersi la vita qualche anno fa, non era una persona a cui ero particolarmente legato, ma è una cosa che mi ha segnato più di quanto avrei immaginato. Il nome non deve spiegare nulla credo, assolutamente ispirato al gioco della balena blu in senso profondamente critico. Emerge da questo brano anche la timida volontà di lasciare un messaggio, il grande nemico della nostra generazione, l’eterna battaglia contro noi stessi, quel demone che è la depressione che ci tormenta facendoci dimenticare che lo scopo della vita è la ricerca della felicità e non sopravvivere alla nostra insoddisfazione.
H E A V E N
Una persona importante tanti anni fa mi disse una frase semplice che non dimenticherò mai: Guarda in alto, perché lo fanno in pochi, ed è un vero peccato perché è bellissimo. A quel tempo la causa era il mio Game Boy pocket, ma trovo che sia comunque molto attuale, magari non più per i videogiochi ma piuttosto per gli smartphone.
Lo dedico a quella persona.
Una particolarità di questo brano è il synth con cui il brano inizia di un’ottava più basso rispetto a come lo uso di solito, si alza solo a metà del brano, quasi come a voler alzare gli occhi verso l’alto appunto.
P A R A L L E L R E A L I T Y
Lo dedico a me. Alle scelte che ho fatto, che hanno contribuito a formare la persona che sono.
Sono un grande appassionato di cinema e il titolo nasce da uno dei miei film preferiti: Another Earth di Mike Cahill, nel quale inizia ad essere visibile nel cielo un’altra terra popolata da una versione parallela di noi stessi, una versione identica in tutto e per tutto ad eccezione di una sola grande decisione che pregiudica tutto il resto.
B L I P S N C H I T Z
Blips And Chitz è la sala giochi di un episodio di un cartone animato che ho amato tantissimo: Rick e Morty.
Il protagonista si trova a giocare ad uno strano videogame nel quale vive la vita di un uomo di mezza età.
Lo dedico a mio padre, a come io mi sia sempre sentito inadeguato, lo dedico alla paura, all’insoddisfazione e a come dice il campione preso da un pezzo stupendo di Blackbear ‘’Non mi interessa’’, è l’unico brano dove ho inserito anche la mia voce sommata a quella del sample.
N E V E R W I T H H E R
E’ una collaborazione con Yota e Blue Virus, la strumentale e il titolo non prevedevano la loro partecipazione inizialmente ed è la dedica ad una persona di cui non posso dire molto per una questione di privacy che ha scelto di emarginarsi perché non riusciva ad accettare la propria sessualità pensando che gli amici di sempre non lo avrebbero capito.
H A L L U C I N A T I O N
Il brano che forse preferisco, il campione è di un brano di Jaymes Young di cui letteralmente adoro il testo. La prima frase è piuttosto esplicativa: ‘’Sto costruendo questa casa, sulla Luna’’. Non ho la più pallida idea di cosa intendesse realmente lui, ma io ci vedo una generazione senza basi, per le quali le fondamenta non sono necessarie, l’abitudine a vacillare su una strada lastricata di perplessità, dove non esiste più niente se non la speranza di rimboccarsi le maniche e costruire tutto da zero senza aspettative e senza l’appoggio di nessuno, la dedico a me e mio fratello.
V A N I L L A S K Y
E’ la seconda e ultima collaborazione del disco, il cantante è Lucas, un ragazzo giovanissimo e con un talento incredibile a parer mio. Dal punto di vista tecnico mi piaceva l’idea di chiudere il disco con l’armonia di uno dei giri che più hanno condizionato i miei gusti musicali. La stessa armonia con cui si chiudeva la prima raccolta di SADWAVE, uscita qualche mese prima.
Mi piace l’idea di finire, partendo dall’inizio di tutto.