PLVS VLTRA, nuovo album dei romani YOUAREHERE, è uscito il 2 marzo per Fresh Yo! Label, a tre anni di distanza dal precedente Propaganda.
Vuoi scoprire cosa è cambiato rispetto alla seconda release?
Bene, nono ti resta che schiacciare play all’album e scoprire di più su ogni traccia con la rubrica del Disco Raccontato.
Duga
È il brano che apre il disco ed è l’anello che collega simbolicamente Propaganda, il nostro precedente album, con Plus Ultra. Il titolo (Duga era un vecchio radar dell’URSS nella guerra fredda), richiama l’immaginario di Propaganda, ma, allo stesso tempo, la musica così incalzante e marziale, vuole mettere un punto definitivo con la precedente produzione. Si va oltre.
International Klein Blue
L’andare oltre è inteso come un percorso intrapreso con l’obiettivo di ottenere una nostra personale idea di “purezza” e sintesi nel suono. Il blu di Yves Klein, “la più perfetta espressione del blu” secondo il pittore francese, ottenuto dopo anni di studio sui monocromi, è la metafora che abbiamo voluto usare per spiegare questo nostro percorso.
Multiverse
Questo brano ha una storia molto particolare: in origine era un brano cantato, con tutt’altra struttura. Poi, come già detto, il nostro obiettivo di ottenere un prodotto più diretto e più puro ci ha portato a prendere il brano e a scomporlo, a lavorarci su come se dovessimo remixarlo. Ecco, questa versione definitiva di Multiverse, si può considerare il nostro remix di un nostro pezzo.
Obsolete
È un brano astratto e sintetico: un suono umano lontano e indecifrabile che si intreccia con delle note ripetitive che si muovono su una retta senza sbandare mai da nessuna parte. Un traiettoria dritta verso il futuro.
Eternal Present
È il secondo brano cantato del disco e ha subìto il trattamento inverso dedicato a Multiverse. Nasce come un pezzo strumentale, un continuo crescendo minimal techno, ma non ci convinceva. Dell’originale, abbiamo mantenuto soltanto gli accordi che poi sono andati a costruire la strofa. Anche il titolo, era diverso. Il testo è una storia personale, raccontata prendendo in prestito immagini, concetti e filosofie contenute nel film “The Tree of Life” di Terrence Malick.
Backtrack
È un pezzo dove il protagonista è senza dubbio questa sequenza ravvicinata di suoni che vanno a comporre il ritmo e la drum. Tanti suoni asciutti, grezzi e brevi, come particelle racchiuse in un microcosmo, avvolti però da un arrangiamento molto dilatato e in totale contrapposizione con il beat generale. Il titolo può essere tradotto come “ritornare sui propri passi”, passi intesi come un cammino interiore alla ricerca, come già detto, di una personale idea di purezza e sintesi.
A Building Collapse
Musicalmente è la traccia del disco che più richiama la nostra personale idea di “dance”, aspetto che in ogni nostro disco non tralasciamo mai. Il titolo riporta all’idea di una nuova costruzione, a discapito dell’abbattimento di quello che c’è stato finora. Un’esplosione controllata con l’obiettivo di erigere sul terreno qualcosa di nuovo.
Guess What?
Ancora dance, stavolta un po’ tribal, un po’ industrial. L’ultimo scatto quando si vede il traguardo più vicino. Gli ultimi beat serrati prima di riprendere fiato nel finale “soft” del disco.
I Promise You, We’ll Be Happy
Come per il lato dancefloor citato in A Building Collapse, nelle nostre produzioni diamo sempre spazio alla nostra anima più melodica e intimista. Questo brano, pensato per solo pianoforte e voce, è l’espressione di una promessa, fatta anche a noi stessi: dopo un lavoro indirizzato verso la ricerca di una dimensione più personale e profonda e dopo la “fatica” sopportata, non c’è altro traguardo che l’essere comunque felici di averci provato.