Ci siamo fatti raccontare da Doro Gjat la sua ultima uscita discografica dal titolo Orizzonti Verticali.
Si tratta del secondo disco solista del rapper friulano e ospita nomi come Dutch Nazari o il coro gospel FVG gospel choir.
Ascolta Orizzonti Verticali qui sotto e poi leggi il track by track.
RUNE feat. Lino Straulino
Durante uno dei ritiri che abbiamo fatto durante la scrittura del disco, Sanchez se ne è uscito con questa parte percussiva di chitarra acustica che mi ha mandato fuori di testa. Kappah (il beatmaker) ed Elvis (il batterista) hanno steso la parte ritmica in non più di 20 minuti. Così mi sono fatto esportare la bozza della strumentale e me ne sono andato nel bosco un paio d’ore per scrivere il testo. Lassù, immerso nei colori della montagna a metà ottobre, non potevo che creare un pezzo autunnale che sa di neve trasportata dal vento e foglie secche. A questo punto mancava solo Lino Straulino (cantautore friulano) che ci ha aggiunto una rivisitazione di un canto popolare debitamente riarrangiato per adattarsi alla melodia.
BLU feat. FVG Gospel Choir
Gli orizzonti verticali limitano per antonomasia il nostro sguardo che, non potendo spingersi oltre le vette che lo circondano da ogni lato, punta in alto, verso il cielo. “Blu” vuole essere proprio questo: uno slancio, un tentativo di evasione, l’ennesimo, per scappare da una realtà che spesso non ci soddisfa. Luca Moreale (voce e seconda chitarra della mia band) ha steso un arrangiamento che a tratti mi ricorda il De Andrè di “Rimini” mentre Kappah ci ha appoggiato sotto il breakbeat di “Sneakin’ in the back” di Tom Scott (lo stesso di “Aspettando il sole” di Neffa).
ICARO [Blu pt. 2]
Kappah ha prodotto il brano partendo da un sample di “Life in the Bush of Ghosts” di Brian Eno e David Byrne, Sanchez ci ha aggiunto un riff di chitarra che ti porta via e io ho pensato a una domenica di sole quando te ne vai al mare con la tua donna con il sole che ti guarda dritto in faccia… E tutto è andato al suo posto come per magia! Il mito di Icaro mi sembrava adatto per affrontare il tema dello slancio verso l’alto, della voglia di correre incontro al cielo (in continuità con il pezzo precedente del quale è, a suo modo, un seguito) che ci germoglia in cuore in quelle giornate in cui l’estate ti si appiccica addosso. Questa volta però Icaro impara a volare, stacca le sue Nike dal suolo e “il sole lo tocca col dito” sentendosi libero una volta per tutte.
LA PIOGGIA HA IL SUO ODORE feat. Maqs Rossi
Railster aveva steso un beat in 4/4 ma io, senza ragionarci troppo sopra, ci ho scritto sopra del rap terzinato. Allora sono intervenuti Sanchez, Elvis e Kappah per modificare la struttura ritmica del brano sul mio flow e le strofe hanno cominciato a girare alla grande! A questo punto mancava un’apertura melodica nel ritornello e quel genio di Maqs (soul singer svizzero di indubbio talento, già mio collaboratore nel disco precedente) ha sentito il pezzo e nel giro di 10 minuti ci ha inviato una nota vocale che spaccava già tutto! Mostro!
MEZZE MANICHE D’AUTUNNO feat. Dutch Nazari
Questo è il primo beat che mi ha girato Kappah e rappresenta la genesi della nostra collaborazione. Ci conosciamo dai tardi anni ‘90, quando eravamo entrambi due b-boy con i pantaloni larghi, ma i nostri percorsi artistici non ci avevano mai portato a collaborare con così tanto profitto come su questo disco. Appeno sentito il pezzo mi sono innamorato della stesura e ho lasciato che le parole fluissero senza un fine ben preciso; ne è uscito il pezzo più ermetico del disco, perfetto per l’ospitata di Dutch!
APRILE feat. Francesca L. Rossi
Vi confesserò che avevo decisamente sottovalutato le potenzialità di questo pezzo. Quando abbiamo fatto le listening sessions agli Angels Wings Studios (lo studio di registrazione dove abbiamo registrato, mixato e masterizzato il disco) tutte le cavie che si erano prestate per testare l’impatto dei pezzi hanno votato all’unanimità per “Aprile” facendoci riconsiderare il suo potenziale. Il sample di musica popolare pakistana che ha tirato fuori Kappah era una chicca già di per sé, poi il super riff di chitarra che ha aggiunto Sanchez gli ha dato un tiro che ha finito col renderlo il pezzo più travolgente di tutti.
ORDINATO CAOS feat. Dek ill Ceesa
La produzione di Davare e il featuring di Dek ill Ceesa rendono “Ordinato caos” l’episodio del disco più vicino al suono che avevano i miei primi lavori con i Carnicats. Ne ho approfittato per raccontare la mia storia, ricordando come l’hip hop sia entrato nella mia vita e come l’abbia profondamente segnata fino ad oggi.
CAPS LOCK feat. Dee Jay Park
Vabbè, qui abbiamo proprio voluto divertirci: durante uno dei ritiri compositivi a cui accennavo sopra, abbiamo mescolato del buon vino con dell’erba altrettanto buona e abbiamo arrangiato e scritto questo pezzo nel giro di un paio d’ore. Musica semplice fatta con il cuore: che volete di più?
DISCOLCE feat. Giulia Bettinelli
Discolce, che in lingua friulana significa “scalza”, è l’unico pezzo del disco dove l’italiano non compare. Racconta la storia di una lei che, in controtendenza con quanto accade al giorno d’oggi, dice addio ai ritmi frenetici della città per rifugiarsi tra le montagne, a contatto con la natura (da cui la metafora del “camminare scalzi” che dà il titolo al brano). L’arrangiamento di archi poi ha fatto fare un’impennata al beat di Davare e il risultato riesce a emozionarmi ogni volta che la riascolto.
NOTTE MONOTONA [Notturno pt. 4]
Nel disco precedente c’era una trilogia intera dedicata alla notte e questo brano era stato pensato inizialmente per essere la quarta parte. Quando ci abbiamo aggiunto le parti di sitar, il giro di basso di Guzo e le parti ritmiche piene di controtempi di Elvis e Kappah, beh… boom! Il pezzo ha preso nuovamente vita e si è guadagnato un posto nella tracklist!
SOTTOSOPRA feat. Rose
Volevo un pezzo in due quarti un po’ swingato per far ballare il pubblico durante i concerti e Sanchez mi ha accontentato in pieno! Poi è arrivata Rosa Mussin, una soul singer talentuosissima di Udine che ha definitivamente svoltato il pezzo. Da sentire in concerto, sicuramente!
ORIZZONTI VERTICALI feat. Nico
La title track era il modo perfetto per chiudere il disco, e dare forma definitiva al disegno cominciato con Rune, la prima traccia. Il focus del pezzo è la narrazione della mia infanzia vissuta all’ombra degli orizzonti verticali, in un clima onirico e incantato, girando in bici per il paese nelle calde sere d’estate quando “scambiavamo anche le lucciole per fate.” Il beat di Davare, costruito attorno al sample di “Ten day Interval” dei Tortoise, è stato pimpato a dovere da Kappah e Sanchez che gli hanno dato quell’atmosfera trasognante di cui avevo bisogno.