Gli appuntamenti balearici con Anything Goes iniziavano a mancarci, così oggi tornano a farci sognare con l’edit che Fabio De Luca (giornalista, dj, conduttore e curatore del podcast The Tuesday Tapes) ha fatto del brano Masterpiece di Gazebo.
Lasciamo a lui la parola:
Masterpiece di Gazebo (1982) è semplicemente la vetta più alta di perfezione e artificialità mai raggiunta dall’italo-disco. Scompare completamente, qui, qualsiasi traccia di funk o blackness (ampiamente presente, invece, nelle produzioni disco italiane immediatamente precedenti, quelle di Mauro Malavasi e Celso Valli), sostituita da uno stile cromato ed efficientista, perfetto per sonorizzare l’ascesa sociale dei cosiddetti “yuppie”. “Masterpiece” è un editoriale di “Class” o di “Money” divenuto magicamente canzonetta, un tableau vivant dei sogni sull’italian style più cafone che, in tempi di export e terziario ancora vivaci, poteva a ragione giocarsela a Londra come a New York: ma l’abissale malinconia di fondo – vero segno distintivo del pezzo, ed elemento che affascinerà anche Neil Tennant dei Pet Shop Boys – anticipa già il collasso dei futuri venerdì neri, rendendolo al tempo stesso artificiale e molto umano…