In questo nuovo scenario americano fatto di anti-pop star come Clairo, Cuco e Gus Dapperton, c’è un altro giovane artista di cui ti innamorerai presto. Si chiama Omar Apollo, viene dal Messico e propone un mix vincente di R&B e indie-rock che, chiaramente, suona super lo-fi e DIY (motivo per cui, anche stavolta, ci siamo cascati dentro).
Il suo EP di debutto, Stereo, è uscito a maggio scorso. Sette adorabili tracce sospese tra la psichedelia e il bedroom pop, sostenute da un falsetto acerbo ma irresistibile che mischia inglese e spagnolo. Insomma, un esordio caldo e romantico che ha fatto ben sperare nelle mosse future.
I milioni di streaming ottenuti su Spotify, intanto, sono serviti a dargli la giusta dose di carburante per andare più spedito nell’Olimpo del 2019 (lui il nome da dio ce l’ha già).
Così l’anno nuovo è iniziato con i brani Trouble, traccia straordinariamente soffice che ammicca anche al jazz, e Ashamed, dall’indole più cazzara e funkettona.
Mentre ce la balliamo tutta, speriamo arrivi presto l’album perché ci siamo andati totalmente sotto.