Se classificare per generi musicali è ormai una pratica fuori moda, di certo non è possibile rinunciare ad alcuni ingredienti principali quando si parla di black music e, qualsiasi siano le materie prime a cui state pensando, è certo che ai Children of Zeus non manchi assolutamente nulla. Il loro primo disco, “Travel Light” è stato inserito da BBC Radio 6 tra i migliori del 2018 e il sommo Gilles Peterson li ha portati ai suoi Worldwide Awards, dove hanno condiviso il palco con altri artisti emergenti come Cleo Sol, Kokoroko e i nostrani Nu Guinea.
Basta un primo ascolto superficiale per capire che Tyler Daley (35, origini irlandesi/giamaicane) e Konny Kon (37, anglo- barbadiano) condividono lo stesso background mancuniano di radio pirata, backstreet clubs e diggin selvaggio alla vecchia maniera. Eppure non si erano mai incontrati fino al 2004, quando i loro rispettivi gruppi, Body Roq e Broke ‘n’English, si esibivano nello stesso festival in Francia.
Dopo qualche complimento reciproco e uno iato di ben dodici anni, i due meditano di lasciare i loro impieghi canonici e di mollare l’idea della carriera solista per dedicarsi totalmente ad un nuovo progetto.
Nel 2016 la First Word Records lancia il loro primo singolo “Still Standing”, che avrà un discreto successo e aprirà la strada per l’uscita di un LP che raccoglie alcune tracce nate sporadicamente dalle prime session di collaborazione. Si parla dunque più di una collezione che di un album vero e proprio, motivo per cui inizialmente l’uscita era stata congelata per paura che ne trasparisse un’immagine frammentaria e che le serie intenzioni del duo venissero sottovalutate. Per nostra fortuna “The Story So Far…” vede la luce nel 2017, introducendo ufficialmente il sound dei Children of Zeus nel panorama musicale inglese.
Nonostante questo primo lavoro fosse acerbo ma già di ottima qualità, il balzo vero e proprio avviene l’anno scorso con l’uscita del primo album “Travel Light”. Definito e definitivo è ormai il loro stile, fatto di vibes che spaziano dal neo-soul al lo-fi in una matrice 100% hip hop. Il tutto puro, genuino e senza fronzoli. Ma se le produzioni sono un merito ugualmente condiviso dai due rapper di Manchester, il vero marchio di fabbrica è legato in modo indissolubile al timbro melodico e pastoso di Tyler Daley, e questo Konny Kon lo sa bene, tanto che in una linea della track di apertura del disco ammette che “without T there’s no females, just tramps in big jeans”. A definire ulteriormente la loro linea ci pensano le collaborazioni con alcuni dei migliori talenti emergenti di Manchester, come quelle con Layfullstop, [ K S R ] e DRS. Solo un nome manca in questa lista, ovvero quello di IAMDDB che, al tempo in cui non era dov’è oggi, aveva citato Tyler Daley tra i featurings dei suoi sogni. Nell’attesa che questo miracolo accada, meglio occupare il tempo spulciando gli unreleased dei Children of Zeus sul loro canale Soundcloud, tra i quali spicca un mixtape di remix e live versions dal titolo “Winter Tape” accanto al loro ultimo singolo “Royal”, dedicato affettuosamente ai loro fan lo scorso febbraio come omaggio di San Valentino.
Testo di Alessia Sciotto