Ballate Dasporto è il nuovo EP di Friz, uscito per INRI lo scorso venerdì.
Il rapper bolognese è tornato con un nuovo lavoro prodotto assieme a Fed Nance che fonde il background hip-hop con influenze più analogiche: le sei ballate che ne vengono fuori sono tranci di pizza take-away ancora filanti, di quelle che a sentirne il profumo ti si apre una voragine nello stomaco.
Se non premi play qui sotto non sai il gusto che ti perdi.
Abbiamo chiesto a Friz di approfondire la sua ricetta e raccontarci come ha preparato le sue Ballate Dasporto.
ASSÉ
È una breve introduzione. All’inizio non era stato pensato come brano di apertura, ma poi ci ha dato la sensazione che fosse perfetto per l’inizio di questo viaggio. Ho recuperato dal vecchio cellulare questa registrazione vocale fatta in una pausa di lavoro con un mio amico bangladese. Lavoravamo nella stessa cucina e condividevamo spesso pensieri e frustrazioni lavorative. Ho voluto inserirla per restituire una testimonianza di vita reale, tangibile e ovviamente come segno di amicizia.
IDEAA
È quel cielo stanco che si respira sotto portici di Bologna a fine giornata. Tra relazioni e rapporti d’amore che mescolano i dialetti e i giorni sfuggiti. L’ho scritta dopo aver riletto alcuni passaggi del libro di Bauman ‘Vite di scarto’ e ho riflettuto sul peso che si danno ai sentimenti ai tempi del post-capitalismo. In un mondo globalizzato dove le merci hanno libero scambio, ma non tutte le persone hanno diritto alla mobilità, riusciamo ancora a dar valore alle emozioni?
COBALTO
Il mio background hip-hop, groove e chitarre funk.
È stata una delle prime canzoni che ho scritto di questo Ep, ci ho riversato dentro le mie disillusioni, le cicatrici saldate con gli stickers e le tag sopra i muri fatte con il fat-cap che cola. Paolo Conte e l’Area Cronica. Tra l’altro se ripenso al messaggio che mi ha mandato Tormento dopo aver ascoltato i primi mix di Ballate Dasporto mi vengono ancora i brividi.
NONSOCHE
Le giornate quando si lavora in cucina sembrano infinite. In questo periodo di stasi forzata mi chiedo dove riuscissi a trovare tutte quelle energie per lavorare. Quando uscivo da lavoro era già troppo tardi e si tendeva a fare le ore sempre più piccole. Tornare a casa diventava un’impresa, attraversare i viali storditi e sfatti. Qualche ora dopo dovevo essere di nuovo in cucina e in quei momenti mi ripromettevo che arrivata sera sarei tornato a casa presto. L’atmosfera dilatata e psichedelica creata dai suoni di Fed Nance era perfetta per quello che volevo dire.
BABILONIA
È la canzone che forse sintetizza meglio tutto il concept di Ballate Dasporto. Credo sia più facile ascoltarla che raccontarla. Ricordo tutte le immagini vivide in quei momenti sfocati. Frame immortalati in un brano. Una Bologna notturna con tutta la sua gente che ci gravita dentro. Prima di andare a dormire ci vediamo da Babilonia in via del Pratello per un kebab e l’ultima birra.
D’ASPORTO
È una ballad sommessa, tastiera, drum-machine e voce. Il pezzo più intimo del disco.
Sono i pensieri che ti riempiono la testa quando vai a dormire e non riesci a prendere sonno. C’è un parallelismo tra un qualcuno che l’asporto te lo porta a casa e qualcuno che ti asporta i sentimenti.