Quando pensiamo ai nostri rapper preferiti, associarli alla geopolitica forse non è proprio la primissima cosa che ci suggerisce il cervello.
Eppure, leggendo quest’articolo di DjBooth che compara 6 rapper alla strategia di 6 paesi differenti, scopriamo che questa sovrapposizione può avere magicamente un senso.
Zachary Schwartz, ad esempio, ti spiega che se Drake fosse un paese sarebbe certamente la Russia perché entrambi hanno avuto “un’espansione onnivora e aggressiva” e, nonostante la loro vulnerabilità, troveranno sempre il modo di vincere.
“Today, both Russia and Drake are the biggest of their kind in the world. Russia is nearly twice the size of any other country. Drake occupies more Billboard real estate than any artist ever. Both are superpowers who, in the end, always find a way to win“.
Al colonialismo della Gran Bretagna associa, invece, il regno di Lil Wayne del triennio 2007-2010 che pur essendo una “ex superpotenza” ha comunque lasciato il segno nel mondo:
“Lil Wayne is a former superpower whose influence outlives his time on top. Both he and Great Britain conquered the world, then gave up those ambitions. Yet the world is still an imitation of them“.
L’interessante comparazione di Schwartz prosegue poi con la sovrapposizione tra Pusha T e Al-Qaida (per la storia della guerra con Drake) e tra la super potenza indiscussa, amata e temuta di JAY-Z e gli Stati Uniti:
“JAY-Z and America both remade their world in their image—sometimes good, sometimes bad. There will never be another global power quite like them“.
Kanye West, al contrario di quanto ci aspetteremmo, non sarebbe affatto gli Stati Uniti d’America ma la Cina perché la sua carriera di rapper rispecchia in qualche modo la storia della rapida industrializzazione cinese. La strategia di Kanye, per intenderci, non è stata quella di Drake di espandersi attraverso le invasioni, ma quella di dominare il mondo attraverso la sua ricchezza.
“He did not dominate through force but his superior culture. Kanye shares China’s self-importance, and his career mirrors China’s rapid industrialization (…). Kanye’s albums followed the same pattern, exploding and imploding, from the minimal 808s & Heartbreak (2008) to the sprawling My Beautiful Dark Twisted Fantasy (2010) back to the taut Yeezus (2013).”
Per finire, la strategia conservatrice dell’Arabia Saudita per Schwartz ha qualcosa a che vedere con l’imperscrutabilità e l’istinto protettivo di Jay Electronica:
“Saudi Arabia safeguards massive treasures: vast reserves of oil and one of the world’s holiest sites in Mecca. (…) y aligning himself with JAY-Z and Roc Nation, Jay Electronica was similarly able to protect himself from the world.”
Ora che avete letto tutto, non vi sembra che questa cosa del rap con la geopolitica abbia ancora più senso?