Venerdì scorso è uscito Milano 7, il disco d’esordio di Nicolaj Serjotti prodotto da Fight Pausa e Wuf.
Al contrario del disordinato mondo dei suoi sentimenti, lo stile e il suono del rapper milanese appaiono già molto ben a fuoco: nove tracce bastano per capire da dove vengono le sue influenze e quali sono le sonorità in cui si muove la sua ricerca. La scrittura è spontanea, i pezzi sono avvolgenti, l’incedere è svogliato e le incursioni elettroniche danno smalto alla palette compositiva del disco.
Per cui è vero che “l’autoconsapevolezza è un parolone” ma ci pare che Serjotti, del suo progetto, ne abbia un bel po’ e questa è un’ottima premessa per il futuro.
Se ascolti il disco qualche riferimento lo intuisci qui e lì ma lasciamo che sia lo Stesso Nicolaj a parlartene in una mini playlist con i suoi cinque ascolti del cuore.
1. Injury Reserve – Best Spot in the House
Ultimamente sono in fissa con tutto il disco. Incredibile l’eleganza con cui riescono sempre a suonare così forte. Qui Ritchie With a T parla dell’idealizzazione degli artisti e di come non sappia rispondere a chi si affida alla sua musica, mentre Stepa J. Groggs racconta la storia di una promessa non mantenuta e del proprio senso di colpa, con una sincerità disarmante. RIP Jordan una delle più grandi penne degli ultimi anni.
2. Danger Incorporated – Ashley Olsen
Questo pezzo me l’ha fatto ascoltare Fight Pausa la prima volta che ci siamo incontrati, nell’estate del 2018. Pensava non lo conoscessi ma gliel’ho canticchiato subito, è stata una scena divertente. Da lì abbiamo scoperto che senza saperlo eravamo sintonizzati sugli stessi ascolti in quel periodo, tra Danger Incorporated e Brockhampton. Non voglio dire che sia stato il destino, ma forse neanche una coincidenza.
3. Freddie Gibbs, Madlib – Thuggin’
Questo invece mi ricordo che lo ascoltavamo spesso con Wuf, quando avevamo quindici o sedici anni. Negli ultimi mesi l’ho ripreso e confermo che per tutto il disco riescono a creare un’atmosfera surreale, ti sembra di essere lì con Freddie Gibbs mentre vende alla sua famiglia. Tra i progetti che ha fatto uscire dopo questo sicuramente Alfredo è quello che mi ha colpito di più, scrive come se non gli interessasse di nient’altro.
4. Dijon – rock n roll
A mio avviso il pezzo più bello del disco più bello del 2020. Mi fa impazzire il modo in cui riesce a creare questo gioco di vuoti mega dinamico, tenendo le batterie più in evidenza della voce. E che si prenda un po’ in giro da solo. Alla ragazza di cui parla non piace il rock, ma lui continua a farle ascoltare i suoi vinili e non riesce a concepire che ci sia questa barriera tra di loro. I just got a record and I promise it’s a jam…
5. A$ap Rocky, Frank Ocean – Purity
Direi che basta guardare chi ci ha lavorato per commentarlo: Frank Ocean, Dean Blunt, Ms. Lauryn Hill, A$ap Rocky. Quelle poche volte che Frank Ocean si mette a rappare secondo me si crea un ibrido stilistico incredibile, il brano è pieno di dettagli che lo rendono unico. Ci sono doppie voci, mille cambi nella strumentale, succede di tutto. L’ho riscoperto da poco ed è una gemma.