Nuvolari è la nuova scommessa di Bomba Dischi e, diciamo pure, l’artista su cui tutti noi dovremmo puntare per questo 2021.
Il suo primo singolo, Persiani, è uscito a novembre dello scorso anno a presentarci una maniera accurata di fare musica: Nuvolari è un songwriter, di quelli con fattura pregiata, come i tappeti persiani. La sua scrittura è fine e dialoga in modo fluido con la sua chitarra, così che l’orecchio ad ascoltare si senta quasi rassicurato, avvolto.
Da qualche giorno è fuori anche il suo secondo singolo, Fuori Corso, prodotto come il primo da Iacopo Sinigaglia. Anche qui Nuvolari usa la stessa preziosa stoffa, i riferimenti al cantautorato italiano, un romanticismo d’altri tempi. La sensazione che si ha è che Nuvolari sia qui proprio per farci sognare.
Ne è una conferma anche il video di Fuori Corso, che ti presentiamo oggi in anteprima e che porta la firma (e la garanzia) di Land Ho Studio.
Le immagini che si susseguono sullo schermo offrono una retrospettiva nostalgica sulla vita di Tony Loupakis, 82enne di origini greche che è campione di Arti Marziali, ex wrestler olimpico nel 1964, stuntman e acrobata.
Grandmaster Tony è una figura singolare che, per quanto in contrasto con il brano, vive tra le glorie e i trofei del suo passato, completamente immerso in una vita fuori corso.
Schiaccia play e leggi l’intervista a Nuvolari qui sotto
Ciao Matteo, presenta Nuvolari ai lettori di DLSO
Cari lettori di DLSO, Nuvolari sono io, vengo da Piacenza, suono la chitarra e con quella stessa chitarra scrivo canzoni. A volte anche con la tastiera.
Ci racconti com’è stato il tuo primo incontro con la musica?
In famiglia ho sempre avuto un ambiente favorevole: ho uno zio organista e un cugino chitarrista. Quando avevo nove anni mio cugino mi regalò una chitarra classica e da lì cominciai a suonare e cantare. Era un gioco e suonavo tutti pezzi che avevo sui Canzonieri, dove scoprivo piano piano i classici. Un giorno la mia maestra di chitarra mi fece suonare “L’Amore” dei Sonohra al concerto della scuola media. Per me, così piccolo, davanti a tutta quella gente, fu una specie di epifania.
Fuori Corso, il tuo ultimo singolo, è accompagnato da un video girato a New York che ha per protagonista un ex wrestler olimpico. Com’è nata quest’idea e poi com’è stato metterla in pratica. Vogliamo sapere tutta la storia, con i punti e le virgole.
Mi piacerebbe poterti raccontare tutto o prendermi dei meriti, ma la verità è che è tutta farina del sacco di Land Ho, quindi di Daniel Bedusa e Danilo Bubani. Fin da subito ci hanno proposto un videoclip fuori dagli schemi e in contrasto con la canzone, e sia io che Bomba Dischi abbiamo accettato di buon grado. Poi sono stati loro a sviluppare il video: a decidere di girarlo a New York, a scegliere Loupakis come protagonista e a buttare giù la storia. Quando ci hanno mandato il video completo siamo rimasti entusiasti.
Quali sono invece i tre che ispirano il tuo modo di fare musica?
Difficile sceglierne tre, mi ritengo un ascoltatore disordinato e randomico. Posso dire che col tempo ho trovato dei riferimenti nella canzone d’autore italiana, quello sì. Se devo scegliere quelli che ho proprio consumato: Jobim, Dalla e i Beatles.
Ultima e ci salutiamo: te l’hanno mai detto che somigli un po’ a Sufjan Stevens?
Qualcuno, e lo prendo come un grande complimento, anche se ammetto di conoscerlo poco