C’è una ragione precisa per la quale oggi corriamo fino alla terra del Sol Levante.
Il 26/06, infatti, si festeggia Jay Love Japan di J Dilla che, dopo la serie di tribolazioni che ne hanno caratterizzato l’uscita, giunge quest’anno al suo quattordicesimo anno di età.
Annunciato nel 2005 in un’intervista, trapelato come bootleg in diverse forme e poi lanciato nel 2006 in Giappone e ufficialmente nel 2007 in tutto il mondo: questi ed altri trascorsi vedono il secondo lavoro postumo di Dilla avvolto in un alone di mistero.
Tra le tante particolarità, ad esempio, nessuno nelle liner notes si prende la briga di giustificare a noi poveri posteri il perché del legame col Giappone di questo lavoro, a cui lo stesso Dilla stava già lavorando prima della sua scomparsa. “Beh, ma sarà pieno di samples giapponesi”, si potrebbe pensare in prima o seconda battuta.
Tuttavia, l’opzione è presto da scartare, visto che tra i samples nipponici riconosciuti del disco c’è solo una versione psichedelica de “Il Giardino Incantato” di Maurice Ravel eseguita dal tastierista e compositore giapponese Isao Tomita.
I fan più accaniti di James Yancey ricorderanno che nel primo volume di Unreleased, compilato e rilasciato nel 2002 con la collaborazione di Waajeed, compariva una traccia dal titolo Tomita. Ed è lo stesso Jeedo che, in una serie YouTube in cui raccontava le sue esperienze personali al fianco di Dilla, racconta il momento esatto in cui durante una session di diggin selvaggio i due trovano per caso un disco di Isao Tomita dal titolo Kosmos.
Questo disco si configura come il ritrovamento di una pietra miliare, che porterà Dilla ad incuriosirsi al piglio elettronico di Tomita e di altri musicisti giapponesi anni ‘70 e, in seguito, a campionarli dentro lavori come Fantastic Vol.2 o in bootleg meno noti come Beat CD ’05 #2, Lost Tapes Reels + More o The New Slave.
Se con Jay Love Japan J Dilla ti ha lasciato un po’ a bocca asciutta non disperare, perché c’è una bella notizia che potrebbe fare al caso tuo: infatti, abbiamo scoperto che moltissimi samples giapponesi si nascondono dove meno te l’aspetti, anche in quella canzone che hai cantato a squarciagola sotto la doccia fino a cinque minuti fa.
Se non ci credi, tieniti forte alla sedia, perché segue una selezione di 7 samples giapponesi, dal più semplice al più insospettabile, che con estrema probabilità hai già cantato mille volte senza saperlo.