Ma che anno è stato il 2021?
Forse ancora più strano del 2020. Abbiamo abbandonato definitivamente quel vago sentimento comunitario del primo lockdown, dettato da condizioni eccezionali e senza precedenti nella storia recente. Quell’iniziale sentimento di sospensione irreale ha iniziato a mutare, diventando sempre più minaccioso, una coltre appiccicosa e soffocante, attraverso cui è diventato difficile muoversi sempre più. Insomma è esplosa tutta la frustrazione accumulata, la voglia di tornare a fare cose e vedere gente – per dirla con l’inflazionato Nanni.
Proprio per questo, è quasi miracoloso pensare che nel frattempo l’uscita di nuova musica non si sia mai interrotta ma che anzi, abbia alimentato sempre più questa voglia. E ancor più miracoloso è che a uscire non sia stata solo nuova musica in generale: sulla scena sono comparsi con forza nuovi artisti, debutti intensi, freschi, di qualità.
Mi è sembrato giusto dedicare quindi una lista specifica ai migliori fra questi debutti.
Valorizzare il più possibile chi in un periodo del genere ha tirato il cuore oltre lo steccato, componendo lavori che si caricano di significati plurimi. In primis musicali, ma anche interpreti con coraggio e lucidità tanto dell’oggettiva realtà, quanto di una fondamentale e mai come oggi desiderata alternativa ad essa.