Una volta, durante un’intervista, una giovane jazzista inglese mi ha detto che la cosa che la cosa che le piace di più di Londra è che non importa di cosa tu sia appassionato – la città è così grande ed eterogenea che troverai sicuramente la tua nicchia, persone con cui condividere i tuoi gusti. Può essere noise giapponese, rock anni Settanta, jazz contemporaneo, hardcore rap; meglio ancora, un mix di cose diverse e inaspettate. La forza di Londra, aggiungo io, è che riesce a trasformare quegli incroci in generi e correnti influenti a livello globale.
Può essere, ad esempio, un mix tra drill e jazz. La trovata è di XVNGO, nome d’arte di Ayodeji Emmanuel Ijishakin, un giovanissimo Londoner, sassofonista, producer e dottorando in intelligenza artificiale alla University College of London. Questo venerdì 25 esce per la prima volta fuori dall’Inghilterra per diffondere il verbo del jazz-drill al Monk di Roma, invitato dalla crew ODD assieme a tanti altri live act.
Una mente sempre in movimento quella di Deji, cresciuta nella fucina di talenti Tomorrow Warriors – programma di studi jazz per ragazzi della diaspora afrocaraibica che ha formato praticamente tutta l’attuale scena contemporanea londinese. Oltre ai suoi progetti personali, suona con il meglio della scena nu-jazz ed elettronica londinese, artisti come Joe Armon- Jones e Tara Lily, KOKOROKO e Levitation Orchestra. È anche il bandleader dell’intrepida Milizia Hypernova.
Come XVNGO ha preso e messo insieme i due generi tipicamente londinesi che più hanno avuto riverbero internazionale negli ultimi anni. Il jazz contemporaneo dalle sfumature afrobeat ed elettroniche e la drill, ultima evoluzione del grime. Insomma il suono è proprio quello che vi aspettate: bassi grossi e violenti come mazze da baseball che fanno da sfondo alle evoluzioni virtuose del sax di XVNGO. Ma c’è tanto di più, come l’influenza della musica classica ad esempio, oltre che tutto un concept teorico complesso e affascinante.
Per capirci meglio qualcosa, curiosare nelle ispirazioni e nelle influenze che lo hanno portato a sintetizzare il genere abbiamo chiesto allo stesso Deji di confezionarci delle playlist che comprendessero sia suoi brani sia quelli che sono stati di diretta ispirazione. Godetevele qui sotto e non perdetevelo dal vivo per questa unica data italiana al Monk di domani.
“La mia musica è composta principalmente da una miscela di jazz e musica drill. Una cosa che è venuta fuori naturalmente da ciò che stavo ascoltando appena prima di mettere insieme gli stili. La mia musica post-trap è anche un’estensione del mio lavoro di produttore di trap, che mi ha portato ad aggiungere il mio sax alle basi e spingere il suono in un’altra dimensione.”