Forse non hai mai sentito parlare letteralmente di “French Touch”, e ci può anche stare. Perché non è necessario conoscere tutte le etichette del mondo per sentirci pervadere dalla nostalgia non appena sentiamo le vibes anni 2000 di Modjo, Cassius, Moloko, Spiller e Daft Punk.
Noto anche come French House o Filter House, il French Touch è quel ramo della House europea che, tra la fine degli anni ’90 e per tutti gli anni zero, ha fatto uso di innumerevoli sample raccattati a piene mani dalla cultura Disco di fine anni ’70 – inizio anni ’80. A differenza della Deep House americana, però, la House francese aveva due particolari caratteristiche: primo, un uso più melodico che ritmico dei sample, che consisteva in campioni particolarmente lunghi e groovy, con melodie e riff loopati al limite dell’alienazione; secondo, l’uso smodato di filtri (da qui il nome Filter House), non solo sul campione in sé, ma anche su tutte le eventuali aggiunte strumentali come chitarre, synth e drum machines.
A dare vita al movimento sono, in due momenti diversi, i francesi Thomas Bangalter e Guy-Manuel de Homem-Christo, coppia più comunemente nota sotto il nome di Daft Punk. Nel 1995, il primo fondava a Parigi l’etichetta Roulé e, insieme ad Alan Braxe e Benjamin Diamond, formano gli Stardust, che daranno vita a una sola unica canzone: Music Sounds Better With You. Inizialmente la gente fa fatica a digerire il brano, è qualcosa di mai sentito prima. Ma la wave fa presto a prendersi il suo spazio, e il brano vende centinaia di migliaia di copie. In un’intervista a Billboard, Diamond ha raccontato di quell’anno: “Ero in Italia e la mia canzone suonava ovunque nelle spiagge. E io pensavo: ‘nessuno conosce la mia faccia…’. Era molto strano, ma quello fu davvero un bel periodo”. Nessuno conosce Diamond perché nel videoclip del brano i tre musicisti sono mascherati da un anonimo rivestimento metallico, quasi antesignano di quello che sarebbe stato il marchio di fabbrica dei Daft Punk. Saranno proprio questi ultimi che poco tempo dopo definiranno l’identità del suono French Touch nella sua massima espressione, calcando le scene con i loro celebri caschi dichiaratamente ispirati al film di Brian De Palma Il fantasma del palcoscenico del 1974.
Nel frattempo, in un paese dell’hinterland parigino, Guy-Manuel de Homem-Christo fondava la Crydamoure, anch’essa considerata baluardo della wave French Touch dagli amanti del genere, nonostante la sua breve vita. Grazie a queste piccole realtà inizialmente indipendenti, quella che era nata come una sperimentazione innocente di matrice provinciale, diventa in men che non si dica una febbre mondiale. Come raccontato dal compianto Philippe Zdar, cofondatore dei Cassius, all’inizio degli anni 2000 “improvvisamente tutti provavano a essere i Daft Punk, o i Cassius o gli Air”. Dall’Inghilterra all’Italia, fino a chiudere il cerchio in America, la nuova House francese ha conquistato il grande pubblico e intasato le radio di tutto il mondo. Ma la cosa più interessante è che queste sonorità dalla radio non se ne sono mai andate, adattandosi in modo camaleontico sui gusti dei decenni a venire: è passato dalle sapienti mani di Phoenix, Madonna e Kylie Minogue per volare lungo gli anni ’10 attraverso l’approccio innovativo di band come Justice, Mr. Oizo e Paradis, e planare sugli anni ’20 sulle frequenze di band come Jungle, Christine and The Queens e L’Impératrice.
La House francese ha segnato la vita di tantə di noi che, al suono di certe gemme che hanno impreziosito la corona degli anni 2000, hanno almeno una volta ballato in cameretta sognandosi altro da sé stessə, magari in un’altra dimensione, in un altro spazio e in un altro tempo. Ebbene, tutte queste gemme fanno parte di una stessa corrente. E il minimo comune denominatore tra esse sono ancora una volta loro: i sample. Sfoglia ora e scoprine con noi 7 dei tanti che sono stati campionati in questo folle, nostalgico genere che è il French Touch.