Nella conchiglia degli artisti da scoprire per il prossimo anno luccica Perlaluna, nuova scommessa peermusic ITALY che da qualche settimana è fuori con il suo primo EP, “8:24”.
Il progetto mette in cornice la vita di Luca, come fosse una personale d’arte: ogni brano è un quadro, un momento da ricordare (o anche da dimenticare) e fornisce la chiave per decifrare tutte le sfumature di questo giovane artista.
Da un punto di vista strettamente musicale in quest’esordio ritroviamo il cantautorato come l’elettronica, l’rnb come il rap. Una premessa piacevolmente variegata che ci fa venire voglia di ascoltare al più presto cosa ha in mente per il futuro.
Qui troviamo la playlist con i suoi brani del cuore.
1. These Days – Nico
Nico mi ricorda la mia infanzia, l’album con i Velvet Underground per esempio è uno di quelli che ascoltavo a ripetizione.
Lo svantaggio di ascoltare belle canzoni in inglese da piccoli è che non si capisce il testo, si apprezza solo la musica.
Il vantaggio è che si può scoprire il senso quando si è grandi abbastanza da capirlo, e questa è una di quelle canzoni che mi strappa sempre una lacrima.
2. Everything In Its Right Place – Radiohead
“Everything in its right place” apre “Kid A”, l’album che separa in due momenti distinti la storia dei Radiohead.
Quando è uscito ero troppo piccolo per rendermene conto.
Ho sempre amato i Radiohead, da ragazzino amavo il pre Kid A, poi i miei gusti sono mutati ed ho iniziato ad avvicinarmi al post Kid A.
Credo, nel mio piccolo ed imparagonabile ad artisti del genere, di aver vissuto qualcosa di simile a quell’album evolvendomi in una chiave più vicina all’elettronica.
3. I’ll Come Too – James Blake
Mi ricordo ancora la prima volta che ho ascoltato James Blake.
Era un’occupazione, al liceo.
Me lo fece scoprire un mio carissimo amico.
Non ricordo le parole esatte che mi disse, ma mi piace ricordarmele come nella scena di Ritorno Al Futuro: “sai quel sound che stai cercando? Senti questo!”.
Amore al primo ascolto.
Ho scelto I’ll Come Too perché è uscita quando vivevo ancora a Londra e la lego proprio alla fine di un’esperienza che mi ha cambiato profondamente.
4. E Ti Vengo A Cercare – Franco Battiato
Mi è capitato spesso di stare alla guida e, preso da Battiato, perdermi irrimediabilmente senza sapere come tornare indietro.
Credo che “E Ti Vengo A Cercare” sia la canzone che più di tutte mi dia quella voglia di cantare a squarciagola e, allo stesso tempo, rivalutare ogni volta il senso della mia vita.
Un cantautore italiano dovevo metterlo per forza data l’influenza che hanno avuto sulla mia crescitae.
Battiato tra tutti è quello che, ai miei occhi, incarna l’artista perfetto sia dal punto di vista musicale che lirico.
5. Dirty Harry – Gorillaz, Bootie Brown
La copertina di “Demon Days” è lo sfondo del mio computer da non so più quanti anni.
Provo un amore ed una stima sconfinati per gli artisti eclettici e credo che Damon Albarn possa fare da pilastro nella mia lista degli amori.
Dirty Harry è una delle canzoni di Demon Days che più mi colpì al primo ascolto, soprattutto per la strofa di Bootie Brown.
Ho scelto questa canzone proprio per il crossover tra synth pop e hip hop, generi che ho sempre ascoltato ma che al tempo credevo molto distanti tra loro.
È anche grazie a canzoni come questa che oggi posso provare a fondere nelle mie influenze così diverse.