Ascoltando il disco di Alsogood si scopre che poter essere qui e altrove allo stesso tempo, non è impossibile.
È un’esperienza con la quale si entra in contatto non appena parte la prima traccia di “Elsewhere” e il nu-jazz di Alsogood inizia a circolare su e giù per il nostro corpo, distendendolo nella sua totalità.
Il rischio di allontanarci dalla musica è alto ma la verità è che Francesco ha costellato questo progetto di guizzi stilistici che fungono da punti di ritorno alla realtà, disseminati proprio laddove ci sembra di perderci.
Ora ti mettiamo qui il player per farti capire, poi torna qui e scopri le influenze musicali di Alsogood.
1. ATHLETIC PROGRESSION – CLOUD HIGH IN DREAMS, BUT HEAVY IN THE AIR
Sono rimasto folgorato da questo Trio Danese composto da drums, basso e pianoforte con 3 album all’attivo. Mescolano Hip Hop e Jazz con attitudine da producers, dove il concetto del loop è fortemente presente senza tralasciare i virtuosismi. Sicuramente loro sono stati tra le prime ispirazioni nel voler tirare dentro anche un batterista
2. R+R= NOW – COLLAGICALLY SPEAKING
Da me soprannominati gli ‘Avengers’ ossia Robert Glasper, Christian Scott, Justin Tyson, Terrace Martin, Derrick Hodge e Taylor McFerrin. Credo bastino solo i nomi senza nemmeno dover ascoltare questo disco. Un caposaldo del nuovo linguaggio del jazz contemporaneo nelle sue varie declinazioni
3. DJ HARRISON – TALES FROM THE OLD DOMINION
Qui potrei sembrare un po’ di parte perché DJ Harrison è nel mio disco ma credo sia in assoluto uno dei più forti producer e polistrumentisti del momento. Ci regala questo gioiello per Stones Throw dove alterna beats più grezzi ad arrangiamenti complessi e tributi ad autori della sua città.
4. YUSSEF KAMAAL – BLACK FOCUS
Non poteva mancare questo classico del 2016 ad opera del dream-duo Yussef Dayes e Kamaal Williams. Yussef uno dei batteristi più stilosi in circolazione assieme ad Henry Wu, polistrumentista dalla testa un po’ calda e con un grande amore per l’hip hop
5. JACKSON CONTI – SUJINHO
Un altro classico nato dalla collaborazione tra Madlib ed il compianto Ivan Mamão Conti. Un viaggio nell’estetica brasiliana tra ritmi bossa/hiphop a cura di Mamão ed orchestrato dal buon Otis. Sono onorato di avere Ivan Conti nel mio disco, credo di essere l’unico producer al mondo dopo Madlib ad avere una collaborazione ufficiale con lui. Grazie Mamão (RIP)