Tumblr che vanno, Tumblr che vengono.
Capita che sei al lavoro tentando di concentrarti seriamente su quello che fai, stai anche maneggiando un cliente grosso di cui non puoi fare il nome perché c’hai i banner della concorrenza, e sottobanco ti passano blog che ti fanno sembrare d’improvviso autistica e seriamente compromessa per quanto ridi in solitaria. Per non farti fare la mia stessa fine, sono così buona che te lo passo prima della pausa pranzo.
Il concetto è semplice: l’arte è una cosa seria (cit.) e i veri saggi trattano la serietà con leggerezza. Da Roma, capitale senza pari dell’arte antica, qualcuno ha pensato di spiegare la nobile materia al vulgaris populus parlandogli con il suo stesso linguaggio.
Mark Rothko
Senza titolo
1953, Olio su tela, National Gallery of Art, Washingon DC, USA
“Disci, mbè che è, s’è scordato de finillo? Ha dato na mano de pittura e poi che è, hanno ‘ncarcerato? Bè, te ricordi quaa vorta che hai dovuto da ridipigne er bagno, che a na certa hai detto aho, hai detto “ma o sai che me sto a rilassà co sto pennello su giù su giù”?
Eh, ‘n pò così. E pure er fatto che aaartista je piasce de ridiventà artiggiano, de fa e cose cheee mano, mo pe ddì che so tutti fotografi, tutti tecconologgici, lui no, preferisce fa l’imbianchino.
E poi so bbei colori.”
Se riesci a non piangere, vengo a casa e ti do venti euro per una cena al giapponese in piazzale Cantore.
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