Day 5. Giuseppe, detto Peppe, è un immigrato italiano di Enna. E’ quasi commosso dalla felicità di poter parlare con noi e di raccontarci spaccati di vita.
Oggi non parleremo di viaggi in furgone ne di soundcheck. Oggi parleremo semplicemente di Liege.
La città ci accoglie con caffè espresso e “frites con maionese”, superbe patatine, specialità di tutto il Belgio. Un piccolo giro per la città ad invitare la gente e poi eccoci difronte all’azzurro portone dell’ “Aquilone”.
Dopo un’esperienza forte come quella di Eurosonic non ci si poteva di certo aspettare una serata come quella uscita fuori. Il concerto è stato bello, intenso, denso.
In sala si crea una forte connessione con il pubblico e sul palco ci si diverte da matti, anche perchè gli ascolti sono perfetti, grazie all’ottimo lavoro di Gil, fonico della serata. I brani scorrono leggeri e spensierati, con picchi di risate per indovinare le lingue di alcune canzoni.
L’Aquilone è uno spazio con un’atmosfera fantastica. Un’associazione culturale nel centro di Liege, gestita, tra gli altri, anche da due italiani, Nicola e Lorenzo, che con storie molto diverse tra loro sono arrivati nella città Belga. Anche il pubblico è in maggioranza italiano: ci dicono che qui un abitante su quattro sia Italiano, quanto meno di origine. Dopo il concerto, chiacchiere animate, stornelli romani e tanta buona birra artigianale. Si va a dormire.
Domani potrebbe essere l’ultima data di questo Tour Europeo: prossima destinazione Mons.