Day 6. Arriva l’ultimo giorno di Tour. Dopo la sveglia a Liège in un insolito dormitorio di preti dal vago odore di muschio ed incenso di fondo, e dopo un giro del quartiere alla conquista di un più che bramato pan au chocolat d’ordinanza, si decide di fare una visita nel centro della città.
Quasi un’ora per cercare di trovare un buon parcheggio in cui poter lasciare il furgone con gli strumenti, (cosa che fa, tra l’altro) rischiare ai nostri la camicia di forza, e ci si riesce ad incamminare verso piazza Saint Lambert.
Tra porzioni di patatine fritte, polli dalle forme bizzare tuffati nell’olio ed un po’ di musica suonata per strada rimaniamo a Liege fino alle 16 circa, quando iniziamo il viaggio verso Mons, che si tinge per noi di fiocchi di neve che scendono copiosi, grandi e morbidi.
L’ingresso del “Bateau Ivre” si affaccia proprio sulla piazza principale della città. L’accoglienza è fantastica. Benjamin, il gestore del locale, offre subito ai birdies cointreau e whisky in una sorta di “rito di accoglienza”.
Veniamo sistemati in un’ appartamento improvvisato sopra il locale e una volta finito il check ci mettiamo a tavola dove ci aspetta un fantastico pasticcio di carne, fagioli, peperoncini ed altri oggetti commestibili e gustosi di oscura provenienza. Alle 21,30 si parte. All’inizio non sembra esserci un pubbico molto copioso, ma pian piano viene a crearsi una bella situazione di interazione tra noi e loro.
La “bete moufette” viene fuori in una delle versioni più bizzarre, strambe ed affascinanti che possiamo ricordare, con stacco centrale psichedelico completamente improvvisato. Perejil è come al solito capace di cambiare atmosfera al locale.
Tutto va a meraviglia. Si chiude parlando un po’ con tutti i presenti e lanciandosi in pista sulle selezioni di un dj molto rinomato del posto: Dj Grassmat. Tutto ciò fino ad esaurimento scorte. Il resto è storia di sonno. Domani inizia il lungo viaggio verso casa. Primo stop a Zurigo. Lunedì Roma.