Braille Funk è quel Made in Italy che non ti aspetti.
Broken beats, strumenti analogici, Sean Paul, percussioni tribali, alieni, e Batigol (!). Una vera giungla, altro che un safari in Mozambico, e siamo solo a Firenze. Il disco si apre con l’interludio Blowjobs (un invito, magari?). Si passa poi per la cattivissima ipno-bass di Ufo, per i synth future di SP Gaultier uniti alla classe dei fiati strafatti di 106 Napalm Dub, arrivando alle allucinazioni sperimentali di Coma Again e Pusher e alla future reggae di Toasting With An Hawaiian Headbanger, il cui titolo parla da solo. Il tutto è maneggiato sapientemente senza che nessun’anima prevalga sull’altra. È un bell’esame superato a pieni voti per l’ennesima release di tutto rispetto firmata QueenSpectra.