Dopo un Marzo passato in giro per l’Europa a suonare, abbiamo fatto due chiacchiere con Daniele Sciolla per fare il punto della situazione con uno degli artisti italiani che più seguiamo.
1) Ciao Daniele. Il tour è ormai finito da una decina di giorni. Com’è andato?
Ciao, è andato molto bene! Ho suonato a Berlino, Parigi, Roma, Lipsia, Lione, Caserta, Pisa, Agropoli e Dronero; ho conosciuto un sacco di belle persone e son stato in posti davvero fighi, è stata un ottima esperienza.
2) Oltre ad essere produttore, hai studiato composizione e flauto traverso al Conservatorio di Cuneo e al Centro Jazz di Torino. Da dove deriva la tua enorme cultura e preparazione musicale? In che modo sfrutti queste abilità per comporre i tuoi brani? Qual è il tuo background musicale?
Ho iniziato a suonare a 6 anni; ogni volta che mi interessa un genere lo provo: due anni fa è successo con l’elettronica. Facendo così ho imparato chitarra, basso, batteria, pianoforte, flauto traverso e tutto questo influenza sicuramente i miei brani. Con l’elettronica mischio tutto, creo nuovi suoni, nuovi strumenti, li suono live
3) Ascolti musica nel periodo in cui produci o cerchi di non farti influenzare dalle nuove tendenze?
Bella domanda! Non c’ho mai fatto caso. Sicuramente sto molto più tempo in studio e quindi ascolto meno i lavori degli altri, ma non mi chiudo a priori.
4) Raccontaci il processo che porta alla formazione di un tuo brano.
Ogni brano ha una sua storia, alcuni nascono come remix di mie tracce acustiche, per altri magari mi canticchio una melodia in giro e poi la scrivo in partitura midi; in altri ancora inizio da un suono che mi piace particolarmente e poi ci costruisco attorno la struttura melodica e metrica. In genere mi piace molto smontare le tracce e poi rimontarle creando frasi nuove
5) Come ti prepari ad un live?
I miei live hanno una certa libertà di interpretazione, non son mai uguali. In studio lavoro molto per lasciare aperte più strade possibili, che posso poi scegliere mentre suono live. Il lavoro più lungo è proprio quello della preparazione: l’assegnazione degli strumenti, dei loop, degli effetti da poter scegliere on stage in modo che sul palco sia tutto immediato e intuitivo.
6) Cosa ascolti attualmente?
Molta elettronica, trovo ci sia un panorama ricchissimo. Continuo comunque ad ascoltare un po’ di tutto: classica, jazz, HC, blues, ..
7) Se dovessi descrivere il tuo lavoro in 3 aggettivi quali sarebbero?
WOW! stikazzi! feeGO!
8) Progetti per il futuro?
A parte una data a Roma, una Bologna e una ad Alba mi sa che mi aspettano mesi di studio: sto lavorando a un EP che è la continuazione del primo lavoro “Sinthesi”, a un EP di elettronica più da ascolto, a uno in cui raccolgo molti lavori acustici di questo periodo e a uno con il gruppo Tororospo, elettronica e voci stile Beastie.
foto » Maria Domenica Salemme®