Ci sono videogiochi brutti, che li apri e li chiudi in trenta secondi. Altri che sono un bel divertimento per tre mesi. Altri che diventano un passatempo costante per anni. Ci sono comunità online sterminate che si inventano universi paralleli, costumi sociali (parliamo dei furry? No, per piacere, dai), lingue artificiali, sensate e codificate da grammatici. Le sottoculture web ne sono una prova palese: una serie di insiemi spesso comunicanti che generano modi di dire, meme, espressioni che culturalmente “escono” dal mondo ludico e si affacciano per tempo più o meno breve sulla superficie della vita di ogni giorno.
Poi ci sono dei videogiochi che sono delle icone pop: che “bucano” lo schermo con tale impeto da diventare delle vere e proprie rockstar.
Super Mario, Pacman, Lara Croft, Zelda, l’elenco potrebbe protrarsi per pagine e pagine: se hai meno di cinquant’anni e non conosci Pacman o Super Mario, è molto probabile che tu viva nella mongolia citeriore e viva facendo il collaudatore di bunker antiatomici.
Grand Theft Auto, nato nel 1999 come un piccolo videogioco veloce e furbo, con prospettiva dall’alto, probabilmente non avrebbe mai e poi mai pensato di trasformarsi in quello che – di fatto – è un vero e proprio fenomeno di costume. Sarebbe ipocrita negare che GTA3, ambientato in un mondo clone realistico di South Central LA, San Francisco e Las Vegas, immerso nel mondo delle gang, non sia stato, con le sue colonne sonore sfarzose e ricche di hits, con il suo astuto mix di violenza, sesso, umorismo e cliché del genere, una specie di abbecedario per tutti i wannabe gangster rappers da scuola media. Lo stesso GTA 4, stavolta trasferito nel mondo della mala dell’ex unione sovietica, aveva sorpassato il realismo già marcatissimo del precedente, varcando la soglia in cui il videogioco era solo passare dal completamento di una missione alla successiva, magari vagando un po’ tra una missione e l’altra nello sterminato mondo open world, con delle vere e proprie relazioni sociali e amorose da intrattenere, una finta quanto divertente internet, e hobbies da poter sviluppare a proprio piacimento.
Non sorprende quindi che, quando a fine 2011 la Rockstar Games, casa produtrice del videogioco, ha annunciato il quinto episodio della serie, un serrato tam tam mediatico sia esploso in rete, alla feroce caccia di indiscrezioni e di immagini che la software house stessa ha elargito con cadenzata quanto astuta parsimonia, aumentando a dismisura l’hype su un titolo già molto seguito. E il muggito globale di sdegno seguito al rinvio dell’uscita del gioco dalla primavera al settembre 2013 è stato sopito da nuove immagini e nuovi trailer come quello qui presentato.
Su quali siano le nuove features del gioco, svelate ai giornalisti in un paio di incontri più blindati di una riunione massonica di alto rango, esiste oramai una serie di articoli pressoché infinita: nuovo engine grafico con qualità incredibile di dettagli in-game fino a 15km di distanza, nuova fisica nell’uso delle automobili, più realistica; tre diversi personaggi già con propria vita sociale in cui inserirsi, non più da costruire ex novo, ma da apprendere, e dove ci si può spostare dall’uno all’altro in “vista google earth”. Non più missioncine tutorial facili ma vere e proprie rapine toste e da pianificare con cura (più simili, per chi ha giocato a GTA4, alla missione “Four leaf clover”). La ridda di ipotesi prosegue: un ambiente sottomarino realistico dove si può, per esempio, essere realisticamente attaccati dagli squali (e dove gossip di corridoio parlano addirittura dell’esistenza di una civiltà sottomarina); montagne da scalare armati di piccozza; corsi di yoga da seguire, partite di tennis da giocare, bar, ristoranti, teatri, show televisivi e mille altre attività; un mondo “open world” sterminato, realistico e con un livello di dettaglio sconcertante.
Personaggi distinti per abilità, vita sociale, temperamento, con una colonna sonora di altissimo livello ed un numero impressionante di personaggi non giocanti sono solo tante delle sfaccettature che renderanno l’attesa di questo gioco interminabile per gli appassionati del genere.
Egnænte, tocca avere pazienza: per fortuna, a quanto è facile credere, saremo ampiamente ripagati dell’attesa.
ReddKaa of ReddArmy