Ciao, ti ho già parlato della bravura di Furtherset? Del fatto che il livello del suo talento è inversamente proporzionale alla sua giovane età? Abbiamo già parlato del fatto che il ragazzo suona solo con macchine ed utilizza poco se non pochissimo il laptop? Hai risposto si a tutte le domane? Allora cosa continuiamo a fare? Cosa dovrei dirti ancora riguardo la musica di questo giovanissimo producer umbro?
Mi sforzo di trovare cose da dire, che poi in realtà ce ne sono e come, riguardo a questo nuovo “A Pigeon Painted of Blood” EP che esce per la sempre lodevole Concrete Records. Al solito il sound di Tommaso non è fatto per andare in discoteca il sabato sera, a meno che tu non frequenti una balera fatta di eroinomani cronici, mentalmente deviati manco fossero zombie amanti della psycho-disco. Le quattro tracce che compongono questo lavoro mi avevano già colpito al loro primo, fugace, ascolto di qualche settimana fa. Ora mi fermo ad assorbire tutto con attenzione, perdendomi nei droni e nel suono così etereo da essere quasi incorporeo dei synth; le drum appaiono raramente a disegnare ritmiche precise e groovy, quando entrano però creano scosse telluriche innestandosi su substrati così gonfi da sembrare costantemente sul punto di esplodere. Un brano come “How To Start a Fire Dans L’Eau” mostra in toto quanto overloaded può essere la testa di un diciottenne e riflette, esteriorizzando in musica quanto introiettato, la total mess che regna nella testa del buon Tommaso. Il bello è che questa confusione trova nella musica del giovane perugino un’organizzazione sistematica ed unica, che lo porta a creare modi unici ed isolati come pochi altri sono capaci di fare.
La traccia numero 3, “You’re Not a Dog Underwater“, merita una menzione speciale per la capacità che ha di unire, emozionalità e ricerca, follia e genio, senso di libertà ai limiti dell’ascesi e costrizione che tende all’oppresso. Se non si fosse capito dopo tutto questo pippone, a noi questo lavoro di Furtherset è garbato parecchio. Un disco che mostra come passo dopo passo la maturazione artistica del ragazzo cominci a definirsi sempre più velocemente. Tommaso Pandolfi è un rocker mancato, uno che riesce a fare shoegaze anche senza chitarre e distorsori ma usando soltanto la propria testa e le sue amiche macchine.