Come presidente e fondatore del fanclub dedicato a Beyoncé, contante tra i membri me, me stesso e me medesimo, manifesto moderata accidia nei confronti del brano Grown Woman, partorito in full version ieri, dopo essere stato anticipato da snippet e performance riprese da smartphone durante il Mrs Carter Tour. Sebbene monotòno e ridondante, avrebbe perlomeno avuto maggiore impatto se presentato nella sua interezza e qualità studio dal principio, piuttosto che smantellato e lanciato a brandelli. Fortuna che ad equilibrare l’umore è arrivato il brano che Bey ha registrato come featuring per l’album di Terius ‘The-Dream’ Nash, Turnt. IV Play è il quarto lp del songwriter che ha cambiato le sorti della musica R&B, trasformandola, assieme al compare produttore Tricky Stewart, in un continuo rantolo steso su profonde percussioni sintetiche e hi-hat loop. Grazie ai sacrifici dei pirati dell’internet il disco è già nei nostri player musicali mentre la release ufficiale è attesa solo per il 28 Maggio.
La caratteristica dei lavori di The-Dream è che, giri e rigiri, son tutti un po’ uguali, ti ritrovi sempre un ritmo midtempo, guidato da un giro di piano sincopato, percussioni lasciate cadere come grossi goccioloni in slowmotion, chorus imbottiti di synth e tappeti di kick & snares ereditati dalla migliore tradizione RnB. Eppure riescono sempre ad ammaliare per quell’essenza smooth, quel vibe arrapato che nasce con R.Kelly, passa per Ginuwine e ora è modellato da The-Dream stesso, ma sempre conservando la capacità di inchiodare al tasto repeat con la stessa persuasione. Naturalmente gli identici elementi ricorrono tutti nella jam Turnt in duetto con Beyoncé e con featuring del rapper 2Chainz. Il brano si fonda su di un beat oppressivo e cupo, guidato da un ossessivo hi hat loop e una trama di synth metallici sui quali Bey stende, lungo tutta la prima strofa, il suo cantato più stretto e scazzato, prima di passare il testimone agli altri. La signora Carter ne esce come sempre fierce e spaccona, masticando un chewing gum e allontanandosi a fine traccia come a dire “I’m done!”. Coincidenza simpatica è trovare in tracklist, subito dopo la performance di Bey, la traccia Where Have You Been nella quale invece viene ospitata Kelly Rowland. Proprio a The-Dream, la Rowland, si è rivolta per il suo ultimo singolo, apparso in rete in questi giorni, Dirty Laundry, una convincente slowjam, in cui Kelly se la piange pateticamente per la sofferenza dettata dall’essere di continuo nell’ombra di Beyoncé. Un gesto poco carino, più che una poveracciata, ma nonostante tutto una buona produzione che probabilmente le frutterà anche un po’ di successo. Tornando alla traccia Where Have You Been, Terius e Kelly ansimano accompagnati dal più classico dei beat targati The-Dream, piano e drum, con interventi di archi per enfatizzare l’atmosfera super horny che avvolge l’intero brano. Altre ospitate d’eccezione si susseguono lungo la tracklist, da Jay-Z, a Pusha-T, da Fabolous a Big Sean, mescolate a momenti di omaggio random verso i soliti big scomodati ogni qual volta si voglia creare un RnB degno di tale etichetta, come Michael Jackson o Prince. Di seguito vi beccate Turnt e il resto del disco: