Sono stato qualche anno fa a Pretoria (Sud Africa) ad uno dei più importanti raduni di rappresentanti di sbiancatori anali. Fu un’esperienza molto intensa, anche perché non si parlò mai di sbiancamento anale, ma si discusse piacevolmente di Susanna Tamaro, dell’opposizione tra natura e cultura e dell’osservazione non passiva delle pratiche locali tradotte poi in codici di comportamento danzati. La sera poi ci dividevamo allegramente in piccoli gruppi e ballavamo. Ballavamo la tecno fino alle 10 del mattino seguente vestiti solo delle nostre timidezze. Così scoprimmo la vera essenza della tecno tribal dove non servivano didgeridoo, djembe, e darabukka. Solo bianchi culi ballanti. E noi l’abbiamo ballata, fino allo sfinimento, la tecno tribal.
Mabepha è un EP hottissmo, profondamente influenzato da sonorità africane, languori dub e atmosfere tribal: il risultato è una musica che vibra, ancora prima di suonare. Stiamo parlando del debutto (riuscitissimo) di Fana su MagmatiQ Records e stiamo parlando di ritmi che bruciano. Un po’ come se stessimo ancora a Pretoria in preda ad un’allucinazione collettiva.
“Mabepha rappresentano il mio personale punto di vista sulla musica elettronica, techno e così via. Voglio esplorare i rituali e i comportamenti di diverse culture semplicemente dando nomi specifici alle title-track con l’aggiunta di echi di voci perdute nell’etere”. Così l’eclettico e talentuoso Stefano Greco aka Fana, dj/producer, sound engineer da Milano.
Mabepha esce il 25 giugno, ci saranno 53° gradi all’ombra. Tutto brucerà, come da copione.
Se poi sei impaziente, sabato devi andare qua.
Artwork by Xdorfg