Cinque giovani londinesi (e di dove altrimenti) che in molti, Nme in testa, battezzano come i nuovi Foals. Gli Zulu Winter seppur ricordando la band di Yannis Philippakis e soci per mood ed andamento incalzante, riescono a portare alcuni elementi di novità nel loro sound. Maggiore cura nelle melodie, diverso utilizzo della partitura elettronica e soprattutto scarsa attenzione verso l’elemento Math-rock, caratteristica principale dei primi lavori dei “puledri” di Oxford.
Niente intrecci chitarristici supercomplessi dunque, ma un approccio più “pop”, con ritornelli che catturano e rimangono in testa. Gli Zulu Winter sono soltanto loro stessi, per una volta evitamiamo semplici e superflui paragoni ed apprezziamoli per ciò che sono, una band promettente di cui attendiamo il primo disco.