La prima volta che ho ascoltato Titano cantare era la voce di uno dei gruppi più promettenti delle ultime stagioni di musica italiana, gli Jang Senato. Ho pensato subito che la sua voce fosse perfetta e dotata di un timbro puro e raro, per intonare quelle parole sottili, dosate e trasparenti, parole la cui forza, sarò chiara, sta in un’essenzialità mai banale, sempre azzeccata e capace di creare quella non piccola magia che è una forma canzone riuscita, ben ancorata alla tradizione e proiettata verso il nuovo. Ho chiesto a Titano, di recente autore di un racconto per un’ormai arcinota raccolta di narrativa dai musicisti, di raccontare un po’ del suo rapporto con la letteratura. Anche questa volta ne abbiamo scoperte di bellissime…
Ultimo libro che hai letto?
Everyman di Philip Roth.
Com’era?
Mi è piaciuto, anche se Roth in passato ha scritto cose migliori (Pastorale americana o Ho sposato un comunista su tutti). In Everyman si affronta il tema della morte, la fine delle cose, la vita che si auto-corrode, il corpo umano e la mortalità come espressione di un cambiamento inevitabile e terrificante. Una storia familiare, intima, ma al contempo universale.
Qual è il primo libro che hai letto e di cui ti sei innamorato?
A cinque anni I tre porcellini, versione Disney: grazie a quella favola illustrata ho imparato a leggere in età prescolare. Ricordo che lo leggevo ad alta voce dall’inizio alla fine, per almeno 3 volte di fila ogni sera, mostrando con orgoglio le mie nuove capacità. Verso i 10-11 anni rimasi fulminato da La guerra dei bottoni di Louis Pergaud. Nel giro di qualche mese nel mio quartiere nacquero due bande rivali formate da bambini, la nostra si difendeva dagli attacchi rivali con cerbottane e stucco. Un periodo meraviglioso. Poi è arrivato Bukowski (e l’adolescenza).
Un libro che ti fa pensare alla tua famiglia, magari uno di quelli che hai letto trovandolo in casa oppure che semplicemente ti fa pensare a casa.
I ragazzi della via Pal. Da piccoli io e mia sorella ci mettevamo nel lettone, sotto al piumone, insieme a mio padre che ci leggeva ad alta voce le varie avventure/disavventure dei ragazzi, un capitolo a sera. Erano momenti unici, lui leggeva e noi immaginavamo tutto: i volti, i timbri vocali, le ambientazioni. Ogni volta che ripenso a quel libro mi tornano in mente quei momenti. O viceversa.
Un libro per chi vuole conoscere il posto in cui sei nato, la tua terra.
Sono nato e vivo in un posto talmente isolato dal resto del mondo che non ci sono libri che possano realmente o metaforicamente descrivere queste zone. Qualche dettaglio, piccoli frammenti di provincia, li ho narrati nel mio racconto incluso nell’antologia Cosa volete sentire, uscita quest’anno per Minimum Fax.
Il libro che hai più regalato?
Non ho mai regalato lo stesso libro a persone diverse. É una questione morale, “A ciascuno il suo”.
Quale, invece, quello che hai regalato solo a una persona?
Ripeto, ho regalato sempre libri diversi, soprattutto ai miei amori. Posso però citarti il migliore che mi hanno regalato: La schiuma dei giorni di Boris Vian.
Prosa o poesia?
E’ come dire: sigaretta o caffè? Inseparabili, indivisibili. Risposta impossibile.
Romanzi o racconti?
Romanzi.
Un libro che da tempo vuoi iniziare ma ancora non hai incominciato.
Il Buddha bianco, Hitonari Tsuji
Un libro che tratta di musica e che è imprescindibile, insomma, quello che chi ama la musica deve leggere assolutamente.
Pop. Andy Warhol racconta gli anni ’60 di Warhol e Pat Hackett.
Un libro imprescindibile e basta
Rayuela, il gioco del mondo di Julio Cortazar.
Quanto puoi stare senza leggere?
Dipende dai periodi. Non sono mai stato un grande divoratore di libri: se uno scrittore mi piace, leggo tutte le sue opere nel giro di un mese, se non mi piace gli concedo sessanta pagine e poi lo saluto.
Vai/Andavi anche in biblioteca?
Ogni tanto vado ancora, purtroppo meno di un tempo. Quando facevo l’università le biblioteche erano come una seconda casa. Il silenzio e le enormi pareti di libri sapevano proteggermi dal caos (caos ambientale e mentale).
Il luogo dove si legge meglio?
Il letto feat. doppio-cuscino.