Nutro un infinito rispetto per Madlib e per tutto quello che fa, che anche le sue volontà più “discutibili”, come quella di far bruciare tutto il suo materiale una volta morto, trovano una loro giustificazione nel genio di Otis.
Tuttavia, ci sono momenti in cui penso che, semmai la cosa dovesse effettivamente andare così, potremmo perderci delle vere e proprie meraviglie. Guarda J Dilla. Se è vero che non tutto quello che è uscito postumo può essere accostato al valore dei primi album di Dilla, colpa di chi ci ha messo le mani, si tratta di un livello comunque superiore al 35/40% della musica hip hop attualmente in commercio.
In alcuni casi invece, è eccellenza pura.
Stiamo parlando dell’ EP “Give Em What They Want“, fuori per Stones Throw. Si tratta di due tracce prodotte da Dilla e Supa Dave West tra il 2001 e il 2002, che fanno parte di quell'”album perduto” contenente tutti pezzi rappati dallo stessi Jay, e che dovrebbe (condizionale obbligatorio) uscire sul finire di quest’anno. L’EP è completato dalle strumentali e da una quinta traccia proddotta dal solo West, e rappresenta già la terza release basati sulle famose lost vocal song (le altre due, sempre splendidi, sono “Diamonds & Ice” e “The Anthem“).
Da ieri è possibile ascoltare “The Doe“, uno dei due pezzi “vocali” che compongono il nuovo EP. L’altra è la title track (uscita circa un mese fa) , ed entrambe ruotano sulle stesse liriche, con beat e mood diversi. Io prendo la prima, ma solo perchè sono contento.
Quindi, caro Madlib, prima di bruciare tutto per evitare che la Stones Throw speculi sulle tue creazioni, dispensandole in piccole pillole in modo da vendere più copie, ti pregherei di pensare anche a noi. Troviamo un compromesso, dai.