Illustrazione di Michele Papetti
Sono mesi che aspettiamo “ORCHIdee“, e dopo le indiscrezioni, le parole, i fatti. Il nuovo album di Ghemon, fuori per Macro Beats, costituisce una piccola grande rivoluzione nel mondo del rap, e di quello musicale in generale. Per questo, qui a DLSO ci siamo presi il giusto tempo per assimilarlo, ed abbiamo rispolverato la modalità del play-to-play per raccontarvelo, e c’abbiamo aggiunto anche un illustrazione originale di Michele Papetti. Questi siamo io e Simone che mettiamo su “ORCHIdee“” e conversiamo amabilmente. Durante la lettura vi risulterà evidente che lui è quello che capisce di musica, ed io quello romantico. (Ovviamente io sono F e lui S, ma voi siete sve-yi ed a questo c’eravate già arrivati).
Adesso sono qui
F- Prima traccia dell’album e subito ti viene da chiedere: Ghemon s’è tenuto il meglio per l’inizio?
S- Non direi, o meglio, il ritornello funziona benissimo ma al terzo ascolto mi sono accorto che l’80% dei ritornelli sono proprio belli, ben scritti, belle melodie. Spesso i rapper peccano proprio su questo punto, il refrain. “Adesso sono” qui è un bel pezzo radiofonico, innocuo,e magari fossero tutti così.
F- Quindi se i rapper peccano sul refrain, Ghemon ha finalmente superato questo limite?
S- Bhe oddio, ci sono stati molti rapper italiani prima e dopo di lui che han scritto e interpretato dei bei ritornelli. Due nomi , uno passato, uno presente: Neffa e Coez.
F- Io ci trovo proprio GHEMON in “Adesso sono qui”, non so se mi spiego. Giuste distanze tra rap e cantato, i suoi temi, etc.
S- Si, “Adesso sono qui” è un pezzo sentito, come l’intero album, nulla da dire. Ghemon sono anni che annuncia un album così, ed eccolo qua.
Quando imparerò
F- Stiamo parlando della mia preferita, quindi fai il bravo. “Sono quasi sempre diviso, qualcuno m’ha detto: senti Narciso, dovresti provare a fare l’attore con quel tipo di viso” Lo dico? Ghemon ti amo.
S- Nonostante la direzione musicale ed il flirt con la musica pop innegabile, rimane sempre un pizzico di “autorefenzialità” alla Ghemon, anche questa potrebbe funzionare benissimo in radio.
F- Questa è anche la più “divertente” liricamente parlando. Sarebbe stata benissimo in “Aspetta Un Minuto” insieme a roba come “Condor (Agostini)”.
S- Mi piace anche il flow in questo pezzo, poi l’uso della pausa quando dice ” che è verameeeeeeeente troooooppo facile….”
F- ahah, si, son d’accordo.
Da lei (con lo scudo e la spada)
F- Non se se ricordi “Voci nella testa (stentoree)” di “Embrionale”, ecco sarei davvero curioso di chiedergli (ah, poi glielo chiesto ma non vi dico che mi ha risposto) se “Da lei” è la seconda parte di quel pezzo, perché secondo me lo è.
S- Perché?
F- Perché quella racconta di due che si conoscono nel bus, ma ad una delle fermate uno dei due scende e ciao. Qui invece, è come se i due si siano rincontrati, e la storia che racconta sia il prosieguo di quella. Tra l’altro anche qui usa la parentesi.
S- ahahahah. Ok, ottima immaginazione. Oddio l’uso delle parentesi non credo significhi qualcosa.
F- Non so, forse quella è una pippa. Detto questo è quella che mi piace meno (ma mi piace comunque) tu che ne dici?
S- A me piace tutta la prima parte del disco, la trovo ben amalgamata, ben suonata e , devo ripetermi, i ritornelli sono azzeccatissimi. Roba che musicisti pop affermati pagherebbero per farseli scrivere. “Da lei” ha un ritmo meno incalzante delle due tracce precedenti, ma quando l’ho sentita ho pensato: Ghemon ha studiato canto, è migliorato molto.
Fuoriluogo ovunque
F- “Fuoriluogo ovunque” è la miglior strumentale? Ne vado pazzo davvero ed il testo è molto intimo (il che non può che aggiungere qualità), oltre al fatto che noi poveri fuorisede (o nazione) possiamo ben capire quello di cui G. sta parlando.
S- Il testo parla della vita on the road di Ghemon, tra hotel, palchi e la lontananza che lo divide dalle persone più care. “Acquisti sicurezza, ma il portafoglio è pieno di scontrini…“. Prendere o lasciare. Probabilmente è da anni che avrebbe voluto condurre questo tipo di vita e penso che con questo album sarà ancora più difficile “torna(re) a casa, da chi ti ama“.
F- Eh già, tra l’altro qualche giorno fa ha pubblicato una foto con i genitori a Milano, avrei voluto commentare con quindicimila cuori.
S- Ahaha sì, l’ho vista, quest’album potrebbe piacere anche ai miei di genitori.
F- Ma proprio si, ed è un gran colpo secondo me.
Il mostro
F- “Il mostro” ha un altro di quei ritornelli stratosferici di cui parlavi prima.
S- Esatto, stavo per dirlo, “Il mostro” è il mio pezzo preferito proprio per via de ritornello ieri in metro volevo cantare a squarciagola “.…ogni lama ti rifletteeee” col rischio di sembrare uno che strilla per strada.
F- Vabbè che a Berlino non saresti manco stato il più strano. La cosa che più mi piace, che quest’album potrebbe arrivare a tutti pur non essendo paraculo anzi. È il tipo di album che Ghemon avrebbe voluto fare, musicalmente intendo. Quindi non c’è alcun “patto” malvagio con entità demoniache.
S- Penso di sì, non ci trovo niente di paraculo e penso che sia in un buona fede. Non credo l’abbia scritto e cantato/rappato così per fare i soldi, e se pure fosse, ‘sti cazzi.
F- Quindi Ghemon è fondamentalmente pronto per Sanremo. Quanto lo vorrei vede lì, solo per dire a mia mamma “io lo conoscevo già”.
S- Ecco, forse sto per dire una cattiveria.
F- Vai, ci vuole ogni tanto altrimenti penseranno che Ghemon ci paghi.
S- A Sanremo ci starebbe benissimo (non è questa la cattiveria) e gli porterebbe sicuramente molta visibilità. Mi chiedo solo se la resa dal vivo di questo disco sia ai livello della versione in studio, certi passaggi sono davvero difficili da cantare.
F- Io invece pensavo “ma adesso che va in tour a promuoverlo, si porta tutta la band o no”?
S- Sicuro, certo. Lo ha già fatto in passato.
Smetti di parlare
F -Argomento caldo. “Smetti di parlare” è interamente cantata e lui l’ha promossa come “un dissing cantato invece del solito rap aggressivo”.
S- Anche Drake fa i dissing cantando da anni.
F- Stai paragonando Drake a Ghemon?
S- No, farei un torto a entrambi. Quello che voglio dire invece è che, come ben sai, non ho mai particolarmente apprezzato le sue incursioni cantate in passato. Invece anche in questo pezzo, come su tutto il disco, la sua voce è ben calibrata e piena di sfaccettature pur non avendo un tibro importante è riuscito a farmi ricredere su questo aspetto.
F- (Ghemon, se ci leggi, sappi che hai fatto ricredere Simone, cinque altissimo) Io lo sto ascoltando in cucina, con mio padre che prepara gli spaghetti con le alici e le olive (che non so cosa sia, ma si è rivelata buona) e indovina? Gli piace! L’ultima volta che gli è piaciuto qualcosa di “mio” è stato con Frank Ocean. Ri-bravo Gianluca.
S- eheh, te l’ho detto, il disco piacerà a grandi e piccini e a un sacco di ragazzine malinconiche, bella per lui.
F- ahhahahhahaha almeno possiamo star certi di una cosa: le ragazzine che rompono coi ragazzini con le macchinette 50, avranno qualcosa di qualità da ascoltare ,ergo Giuliano Sangiorgi t’amo fregato.
S- Ecco bravo, mi viene in mente una cosa. Noi conosciamo tutta la storia discografica, io poi lo seguo dalle primissime cose con Mr Phil e mi pompavo in macchina “Niente può fermarmi”. Molti di quelli che ascolteranno Ghemon per la prima volta come reagiranno? Una traccia come “Veleno” con quei ghirigori vocali, verrà considerata azzardata?
F- Eh, bella domanda.
S- Secondo te verrà etichettato come un cantante Rnb/pop all’italiana?
F- Il fatto è che ci saranno molti che ascolteranno per la prima volta G. in questo disco, ed è molto meno soul di quello che mi aspettavo e molto più (ho paura a dire quello che sto per dire) “pop”, non che ci sia qualcosa di male in questo, anzi.
S- Esatto. Quello che voglio dire è: nel rap è uno che eccelle, direi non ci sono dubbi. In questo nuovo percorso invece la gente ha tanti termini di paragone.
Tutto sbagliato
F -Traccia rap, su questo ci siamo no?
S- “Tutto sbagliato” è come mi sarei immaginato Orchidee. Mi sarei aspettato questa linea qua. Nel ritornello c’è quel EHHHH OHHHH che me lo fa andare di traverso un po’, pur essendo una citazione.
Nessuno vale quanto te
F- “Nessuno vale quanto te” invece mi sembra R’n’b. Solo che non ho capito, cioè il ritornello che “nessuno vale quanto te” lo dice a Ghemon? Quindi è una auto-dedica giusto?
S- Mha, un r&b alla Alicia Keys o Mary J Blige, ma non è importante. Sembra un pezzo motivazionale all’inizio(del tipo ce la fai, non ti abbattere), poi nella seconda metà del pezzo elenca ironicamente le conseguenze dell’essere diventato popolare. E’ un pezzo che parla di nuovo della sua vita sui treni, sempre in giro; il sottotitolo di questo disco sembra essere ” sto diventando il musicista che volevo essere ma tutto questo ha un prezzo”.
F- Ahhhah comunque hai ragione, i ritornelli della seconda parte sono forse mezzo gradino sotto quelli della prima.
S- Comunque un Alicia Keys o una Mary J a cantare il ritornello di questa traccia ce le vedrei benissimo.
F- È un aspetto interessante quello dei zero featuring, lui ha detto che aveva molte cose da dire, e voleva dirle da se, magari alcune parti sarebbero carine cantate da donne.
S- L’ho pensato anche io. Ma anche da uomini: un Frank Siciliano, Al Castellana, o Neffa ci sarebbero stati benissimo.
F – Dio, sai che figata Neffa e Ghemon insieme in questo disco.
S- Sì, ma non dimenticarti che c’è già questa.
F- Dato che abbiamo tirato fuori Neffa, ti ricordi in “Grey Goose” lui dice ” volevo fare come Neffa ma Al mi ha avvertito in partenza” o ‘na cosa del genere. Non credi che stia facendo come Neffa, solo senza esagerare “come Neffa”.
S- Sì, ma i tempi sono cambiati.
F- Nel senso? Ci sono meno b-boy e nessuno mette più i pantaloni larghi?
S- Anche, la gente non ha avuto problemi ad accettare la virata di Coez, che fino a qualche anno fa veniva considerato un rapper abbastanza hardcore. Certo Coez non è Neffa ma i tempi sono cambiati. I ragazzini/e che ascoltano Emma Marrone (I hope) ascoltano anche il rap.
Ogni benedetto giorno
F -Parla tu perché non mi viene niente di che, bella traccia ma non salto dalla sedia come altre.
S-“Hai avuto il cellulare che hanno tutti e sei triste” è a frase che ci ritroveremo tra i gruppi di Facebook “Le frasi più belle del rap italiano”
F- Si, bel verso vero.
Crimine
F- “Crimine” mi piace molto. E’ particolare, mi ricorda qualcosa ma non ricordo cosa, gran ritornello oltre tutto e super canzone d’amore. Quasi quasi la dedico alla mia ragazza.
S- Quasi tutto l’album mi ricorda qualcosa ma non riesco a dire cosa. Se c’è una pecca, ma questa esclusivamente soggettiva, è che il tema dell’amore ricorre per tutto l’album, amore inteso uomo-donna, non universale. Non ci sono tracce che spezzano.
F- Il cambio di tonalità in “ero distratto a vivereee” mi manda fuori di testa. Io lo riconduco sempre al fatto che Ghemon sia molto poco buonista, anzi, abbastanza menefreghista cioè: questa è la mia musica, questa la mia vita, se vi piace bene, anzi benissimo, altrimenti amen.
S- Adesso sparatemi per quello che sto per dire. Ma mi sono immaginato tipo Giorgia a cantare alcuni pezzi dell’album. specie i ritornelli, tipo questo di “Crimine“….ci starebbe una meraviglia
F- ahahhahahahahah vabbè Giorgia è un pezzo importante della canzone italiana. Lui stesso l’ha campionata in quel pezzo inedito per Tempi Duri quindi magari gli piace parecchio ‘sta cosa.
S- Si con produttori che non l’hanno valorizzata e parolieri che dovrebbero finire all’inquisizione. Ghemon ti prego, da ora in avanti scrivi dei pezzi per le cantanti italiane valide che abbiamo. Non lasciare cheTiziano Ferro tizianoferrizzi tutte le cantanti nostrane.
F- ANNUNCIO PUBBLICO PER GHEMON.
Pomeriggi svogliati
F- “Pomeriggi svogliati”? Io lo trovo un bel pezzo estivo.
S- Si tipo ad agosto, quando le città si svuotano e il divano arde, e tu sei a casa con la/il tua/o ragazza/o e sei in vacanza ma senza avere i soldi per partire. Che poi se non scrivessi per DLSO e non avessi un lavoro, quella che descrive Ghemon sarebbe la mia quotidianità ahahah
F- Un pò di tutti.
Veleno
F- Veleno? tutta cantata, con quel ritornello un po cosi. “Radio Italia” sarà già innamorata di questo pezzo.
S- ahahahha è la più alcastellanizzata del disco.
F- Mi sembra invece l’evoluzione soul di quella prodotta da Yakamoto Kotzuga, la ricordi?
S- Sì, ed a livello vocale è la più azzardata e secondo me difficilissima da far live.
Ultima linea
F- Questo pezzo, ed in particolare una strofa dove lui dice “sei fine porcellana custodita dentro una teca“, mi fa venire in mente tutte le volte che G. idolatra le donne, quasi fossero un qualcosa di sacro.
S- È una brutta malattia che si chiama biagioantonaccite. È uno di quei pezzi che mi fa immaginare di essere in un pub piccolissimo dove si sta esibendo con un paio di musicisti, e sai già dal primo attacco che quella sarà l’ultima canzone del concerto senza bis.
F- Mi pare una bella scena, o no?
S- Sì, la traccia è quasi troncata, come se qualcuno abbia staccato la spina nessuno skit, nessun outro… ti rimane il dubbio che tutto il disco sia un esperimento o che forse questo è il davvero il futuro di Ghemon mentre il rap, salutandolo, affoga (cit.).