“Non volevo usare solo beat già esistenti di Dilla o Q-Tip . Volevo trovare le fonti originali del campione e quindi darne la mia versione. Ho voluto costruire una sorta di narrazione, svelando al pubblico alcuni retroscena sugli artisti attraverso l’uso di interviste, slogan e altro.”
Amerigo Gazaway è un tipo diverso e, per questo, fa cose diverse. Amerigo ha passato un’infanzia intrisa di musica, passando interi giorni in strada a sentir gente suonare, a sentire suo padre suonare. Amerigo è infatti figlio di uno dei trombettisti jazz più famosi di Nashville Gary “El Buho” Gazaway e pertanto ha assorbito una quantità enorme di musica nera sin dalla tenera età. Quando il padre gli compra il primo set di Technics, la magia comincia.
Nel 2011 il mondo della musica si accorge di quella magia. Amerigo, che ha nel frattempo conosciuto Wally Clark e messo su il collettivo Gummy Soul, comincia a campionare i più grandi successi dei De La Soul, li rimodella e li unisce ai suoni della leggenda dell’afrobeat Fela Kuti, aggiungendo “contributi” di MF DOOM, Redman e dei Gorillaz. Ne viene fuori “Fela Soul”: otto brani pieni di cultura afroamericana, che non assomigliano (nella maniera più assoluta) ai mashup che conoscete. Amerigo infatti rivaluta il concetto stesso di mashup, riconsegnandogli una dignità forse perduta.
Il lavoro dietro le sue produzioni è enorme. Come spiega in un’intervista a The Find ci vogliono almeno tre step necessari per raggiungere un risultato come quello di “Bizzarre Tribe: A Quest To The Pharcyde” (rilasciato nel 2012). Ci vuole un’idea, una ricerca incredibile e poi la musica si allinea insieme, come per magia appunto.
Amerigo non sceglie mai cose semplici. Non gli interessa (solo) far suonare bene i suoi dischi, l’importante per lui è che esprimano qualcosa di vero. La passione per il rap, per l’hip-hop e per la black music in ogni sua declinazione, porta Amerigo ad andare alla ricerca dei campioni perduti, dei sample più introvabili ma soprattutto a scegliere sempre, per i suoi lavori, personalità che trascendono il mero mondo musicale e vanno oltre: vedi J Dilla o lo stesso Fela Kuti.
Nel libro “Donuts” di Jordan Ferguson, vengono elencate le cinque regole d’oro del sampling (catalogate da Joseph Schloss) che verranno poi totalmente infrante da J Dilla, e dalla sua visionaria idea di musica. Di queste, Amerigo Gazaway ne rispetta una più che ciecamente: ” vinyl is the only acceptable sample source”. Tutti i suoi campionamenti vengono dai vinili, ed in alcuni casi i suoi lavori sono proprio ispirati da nuove ristampe di storiche uscite hip hop, come nel caso di “Bizzarre Tribe“.
Negli ultimi lavori, Amerigo aveva creato il geniale moniker Yasiin Gaye (fusione tra Marvin Gaye e Mos Def) confermando ancora una volta l’intenzione di creare qualcosa che andasse al di là del semplice “mashup”.
La sua ultima fatica, uscita circa quattro giorni fa, è il sigillo finale ad un modo di fare che lo rende unico al Mondo. “The Big Payback Vol.3 – James Brown & The Soul Mates” è il terzo (e pare conclusivo) di una serie di tributi – gli altri due sono di DJ Stracht e J.Period – al leggendario James Brown. E’ il modo di Amerigo di rendere onore a chi ha cambiato per sempre il mondo della musica (nera e non) e ha fornito materiale da sampling infinito. Non bastasse questo, le sette tracce sono impreziosite dalle voci, ovviamente campionate, di alcuni dei più iconici artisti della musica afroamericana. Notorious B.I.G. rappa su “Sex Machine“, c’è Fela Kuti, Nas, un giovane Michael Jackson, Busta Rhymes, addirittura Bob Marley, mentre è commovente il mix tra i Mobb Deep e “Mad World“.
L’immaginazione di Amerigo Gazaway stavolta, va molto al di là del geniale, riuscendo a cancellare anche alcune sbavature che gli potevano essere imputate nelle precedenti releases. Il tributo al “Godfather Of Soul” suona in maniera esemplare, pure meglio di un semplice ricordo. Ricordi di cui Amerigo Gazaway da Nashville, Tennessee, è splendido custode.