King avriel è lo specchio della nostra società. Quella in cui non puoi più permetterti di essere una sola cosa, ma devi provare a mostrarti a tutti per quelli che sono i tuoi talenti, qualsiasi essi siano.
Ed i talenti di Avriel Epps sono diversi. La bella losangelina infatti, che formalmente resta una studentessa di UCLA, sembra avere un messaggio, sembra voler dire qualcosa. E vuole provarci attraverso tutti i mezzi possibili.
Avriel scrive, Avriel fa (o meglio faceva) la modella per Billabong, Avriel è la doppiatrice di Timberly Johansson nel cartone animato “Hey Arnold”. Tuttavia ne stiamo parlando perché, Avriel è una meravigliosa songwriter e cantante. Ha catturato l’attenzione di molte testate musicali online grazie ai singoli “108”, “Paranormal Paradigm” e “Caricatures“, brani che mettono in evidenza la sua voce dolce e musicale.
“thesis” è il suo album di debutto, contiene 11 tracce più un intro molto particolare ed è semplicemente un album di musica R&B. Precisamente nella maniera in cui la musica R&B suona nel 2014. “thesis” ti aiuta star bene, e permette all’ascoltatore di aver a che fare con qualcosa in più di una semplice canzone.
C’è tutta una storia molto particolare dietro Avriel, una storia fatta di dolore e di consapevolezze. E’ stata lei stessa a raccontarla, in parte a Dazed, in parte a LA Weekly. Attraverso le interviste magari si riesce a comprendere una parte di questa vita, fatta di un’adolescenza ricca di droga, ed una gravidanza prematura che non gli ha permesso di continuare la sua carriera da indossatrice.
Avriel cita Paulo Freire e spiega con determinazione e sicurezza l’origine del suo “nome d’arte”. Ha scelto un prefisso maschile, con la K maiuscola, per dire a tutte le donne che chiunque può essere un re, non solo una regina. Da qui nasce il percorso che la porta a definire la mascolinità uno dei principali temi dell’album, che vuole sondare la mente maschile.
“thesis“, in free download, è un album incredibilmente gradevole, pur mantenendo un filo conduttore unico, riesce a spaziare abbastanza nelle produzioni. Si va dalla più radiofonica e gioiosa “Know It Alls” , alle più riflessive “False Teaching” e “Judgment Day“, passando per roba più marcatamente hip hop come la sopracitata “108“, dove Avriel racconta della sua lotta (poi vinta) alle cattive abitudini. Fino ad arrivare a quella che, tra le tracce, riesce a spiccare. “Follow Me” è l’intimo racconto del suo rapporto con la sorellina, dell’istinto di protezione che per lei nutre, e di come sente di averla delusa più volte. Del tentativo di provare a redimersi, e di non essere imitata.
Dalla grande passione di Avriel per la lettura, deriva quella per la scrittura. “thesis” è infatti accompagnato da un booklet (che potete trovare qui), dove oltre ai testi delle singole tracce, si trovano le spiegazioni di queste, sotto forma di piccoli racconti.
“thesis” è un album. No. “thesis” è un saggio, un tentativo di lanciare una sonda nella mente umana, alla scoperta di problemi, rapporti familiari, verità, redenzione e musica.
Alla ricerca della formulazione di un’unica, giusta, tesi.