foto di Flavia Eleonora Tullio
report di Stefano Calvio
DAY 1
Il caldo delle Madonie ci accoglie mentre si sta ultimando il Main Stage per l’inizio del Festival. Tentiamo di ambientarci tra le strade di questo piccolo paese curiosando tra bancarelle di manna e coppole.
Incontriamo Marcella che sbriga velocemente la pratica accrediti; con lei Fabio Nirta che ci fa gli onori di casa accompagnandoci tra le vie di Castelbuono fino a raggiungere il Chiostro di San Francesco da cui inizierà la kermesse musicale. Immersi tra le montagne sicule capiamo subito che ci aspetteranno tre bellissimi giorni. Il posto è bellissimo ed il pubblico scalpita nel piazzale antistante il Chiostro. Il negozio di alimentari all’angolo ha veduto più birre che acqua, tutti sorridono in attesa che vengano risolti i problemi tecnici del piccolo palco all’interno del Chiostro. La location intimistica di San Francesco apre i battenti e ordinatamente si prende posto. Gli HYSTERICAL SUBLIME terminano il loro sound check e subito dopo aprono il diciottesimo Ypsigrock.
La morbidezza acida delle sonorità che accompagnano gli archi (in senso strumentale) della band palermitana ben si adagiano tra gli archi (in senso architettonico) del chiostro; i problemi tecnici non sono stati del tutto risolti e purtroppo l’acustica non è delle
migliori, ma gli HS portano a termine un set del quale possono autocompiacersi.
Dopo un breve cambio palco salgono sull’ Ypsi & Love Stage gli UZEDA. La band noise catanese gonfia i cuori del pubblico e li ipnotizza. La gente segue il concerto come un mantra. Solo un pensiero ci attraversa la testa, vogliamo invecchiare così (non ce ne vogliano gli Uzeda).
Come per la processione di Sant’Anna veniamo accompagnati fino alla Piazza principale dalla banda di Castelbuono; la città è viva e la piazza è il suo salotto. Delle cover di classici del rock arrangiati in stile bandistico ci fanno compagnia mentre ci sporchiamo con una granita al gelso.
Ed eccoci alla fine nella piazza castellana dove aprono il main stage i giapponesi BO NINGEN; una roboante musica e una spettacolare presenza scenica interrotta solo da un “Arigatou Gozaimasu” rivolto a delle loro fan in estasi sotto il palco che sventolavano un cartellone con ideogrammi romaji. A far saltare il pubblico ci pensano subito dopo gli ARCHIE BRONSON OUTFIT che con sezione ritmica da far invidia alle più precise drum machine, portano del sano rock/blues noise, direttamente dal sud della Gran Bretagna, in piazza. Da Londra, con le loro linee folk, seguono i FANFARLO che riacquietano la piazza con la loro musica “da domenica mattina”. Ondeggiando verso il concerto clou della serata ci si rende conto che l’Ypsigrock è un gran festival,
l’ambiente è solare e familiare. Finalmente sale sul palco ANNA CALVI che con il suo tacco 15 ed una perfetta chioma bionda perennemente illuminata da un occhio di bue, esegue il suo set (più breve dei concerti in solo) ipnotizzando il pubblico, giocando con la sua voce e con la chitarra elettrica, fino ad un bis scalzo che libera tutti nella notte castelbuonese.
guarda la gallery del primo giorno
DAY 2
Nella piazza antecedente il Chiostro si vedono le stesse facce del giorno prima e ci si scambia qualche saluto di complicità. I problemi tecnici ci accompagnano anche oggi, ma la voce di Julian Angerer degli THE ARTIFICIAL HARBOUR rende piacevoli anche queste imperfezioni. Subito dopo salgono sul palco gli islandesi SAMARIS, le cui sonorità
si sposano benissimo con il palco dell’Ypsi & Love Stage e mentre ci domandiamo che fine ha fatto Bjork, ci ricordiamo che la line-up della sera sarà prettamente elettronica.
Quindi zaino in spalla, birra in mano e direzione Main Stage. La serata del sabato del festival siciliano si apre con una band che amiamo molto e che ci sorprende (in meglio) ad ogni live a cui partecipiamo. Gli M+A ci catapultano in pista, la loro musica fa ballare tutta la piazza e rende partecipe il pubblico al loro set. Così tanto partecipe che parte del pubblico prende di mira un gruppo di ragazzi che, con un cartellone che omaggia papa Francesco e qualche altro santo in paradiso, ne ostacola la visuale. Tutto termina quando un ragazzo rompe gli indugi e immediatamente dopo anche il cartellone di cui sopra. Ovazione e poi inizia Down The West Side.
Sale sul palco Matthew Barnes aka FOREST SWORDS e la piazza entra in una atmosfera onirica avvolta dalle ritmiche trip-hop che vengono tagliate da ripetuti riff di chitarra, come lame sui rami.
Altro atteso live è quello di SOHN che da continuità all’ambiente creato dai Forest Swords rendendo ancora più intimistico lo scenario delle mure castellane. E capiamo perchè artisti con nomi altisonanti sono fan del suo lavoro.
“MODERAT is a very dark show, for everyone’s enjoyment please do not use any kind of flash or light for filming”, questo è l’avviso che appare sugli schermi dopo un’ora abbondante di cambio palco dove pannelli e proiettori video sono stati calibrati al millimetro.
Veniamo ripagati dall’attesa appena inizia lo show, e come già ci successe al Primavera Sound, rimaniamo galvanizzati dal grado altissimo di intensità e dalla precisione del loro suono caldo ed organico.
guarda la gallery del secondo giorno
DAY 3
Un altro avviso ci accoglie per il primo concerto del day3 dell’Ypsigrock, ed è quello di SUN KIL MOON. Per il loro live non si possono fare né foto né video e, ovviamente, non si può neppure parlare. Quindi in silenzio e forzando la memoria visiva ci appostiamo a fianco del palco. Il set accattivante rende giustizia alla decisione stile daniel johnston. Con i brani del loro ultimo lavoro Benji si chiude l’Ypsi & Love Stage per quest’anno (al quale si recrimina solo la poca qualità impiantistica).
I MONEY arrivano in ritardo sul palco dopo un brevissimo soundcheck. Prendono posizione e, soprattutto, l’attenzione del pubblico quando Jamie Lee (il cantante) inizia il set con birra in mano e intonando una canzone accappella. Ed è sempre la sua voce che tiene banco durante il concerto della band di Manchester, elevandone il livello artistico.
Fa un certo effetto vedere sotto il palco accanto a te i Samaris che dopo il bellissimo concerto del giorno prima, urlano e cantano quando sul palco salgono KURT VILE & THE VIOLETORS . Il prolifico cantautore di Philadelphia, preso dall’entusiasmo della piazza, al termine del concerto vorrebbe continuare a cantare ma per suo sfortuna viene accompagnato mesto nel backstage. I suoi Violators fanno posto ai WILD BEATS ed ai loro synth che riecheggiano facendo dondolare il pubblico. Le chitarre e le ritmiche oscillanti ci accompagnano, caricando a molla un Festival che si prepara a ricevere la band di punta della terza giornata di Ypsigrock. Anche qui l’attesa di un cambio palco lungo passa velocemente tra chiacchere e brindisi. Entrano i BELLE & SEBASTIAN e scoppia la felicità! La complicata semplicità delle loro ballads e la genuinità dei loro sentimenti contagiano tutti. Sul palco giocano, ballano e si divertono. Chiamano accanto a loro il pubblico ed una ventina di ragazzi si ritrovano a saltare accanto ai loro idoli; vi ricordate di Sun Kil Moon? Bene, l’esatto opposto. Più di un concerto, una festa. Ed è stata la degna conclusione di una bellissima tre giorni sulle Madonie.
guarda la gallery del terzo giorno
Come già detto nel post instagram:
[quote style=”2″]“Ypsigrock 2014 è terminato alla grandissima! Programmazione strepitosa, pubblico di più. Ringraziamo tutti,dagli organizzatori ai ragazzi delle spinatrici,dalla security agli anziani di Castelbuono. Ci hanno fatto capire come ci si diverte ad un Festival”.[/quote]
Vi lascio con un aneddoto, mentre la terza sera aspettavamo di entrare nella piazza castellana, un anziano signore si avvicina agli
organizzatori e roteando il bastone a mezz’aria gli urla: “voi!!! voi avete stufato!!! questo festival… questo festival lo dovete fare due
o tre volte all’anno!!!”, ed il loro video di annuncio della line-up del 2014 vi fa rendere l’idea.
Impariamo tutti da Castelbuono.
Ypsi People: l’ultima gallery dedicata a Castelbuono e a chi c’era
(il tutto rigorosamente in analogico)
Al prossimo anno ;)