Il vero nucleo dello spirito vitale di una persona è la passione per l’avventura. La gioia di vivere deriva dall’incontro con nuove esperienze, e quindi non esiste gioia più grande dell’avere un orizzonte in costante cambiamento, del trovarsi ogni giorno sotto un sole nuovo e diverso…
C. J. McCandless
Mettiamo il caso che vi arrivi una mail, che dentro ci sia scritto che avete vinto la possibilità un intero giorno in una città del mondo e che questa mail non sia un virus per creduloni … quanto vi farebbe comodo una guida con tutte le dritte per vivere al meglio 24h a spasso per una città che non conoscete? Posti da vedere assolutamente, passeggiate da fare e riti da onorare, fuori dai soliti circuiti turistici e anche un bel po’ di musica da ascoltare. Oggi nella rubrica Last Day in.. Romina vi scorterà per le strade Dublino.
Molto probabilmente la prima cosa incui vi imbatterete se un giorno sceglierete Dublino come vostra meta sarà la pioggia. E allora inizierete a chiedervi“ma come si fa a vivere in una città dove piove sempre e, soprattutto, come si fa a girare in infradito e senza calze quando la temperatura estiva è quella che noi in Italia abbiamo a Dicembre?”. Vi basterà una settimana per capirlo.Quando sono arrivata a Dublino la prima impressione non è stata delle migliori. Per me si trattava un po’ di un “ripiego” per non aver vinto la stessa borsa di studio a Londra, la città dove quando fantasticavo pensavo di aver voluto vivere. Sembra incredibile come la capitale dell’Irlanda sia riuscita a farmi cambiare idea.
FionnRegan –SnowyAtlas Mountains
Il cuore.
Il centro del centro del mondo dublinese è Grafton Street. Potrete girare per ore tra le vie della città ma incredibilmente vi ritroverete sempre a percorrere questa strada pedonale. Ne segna l’inizio lastatua della poco di buono Molly Malone e la fine il gigantesco St. Stephen’s Green Shopping Centre. Di Grafton Street non vi annoierete mai. Mentre passeggiando date un’occhiata (e un orecchio) ai suonatori della giornata (alcuni davvero molto bravi), potreste iniziare la scoperta di Dublino con una degna colazione. Troverete il Metro Cafè non molto distante. Benché molti irlandesi ai tavoli staranno mangiando bacon e salsiccia, il mio consiglio è di rimanere sul tradizionale: il Metro Cafè è uno dei pochi posti dove riuscirete a bere un cappuccino niente male, soprattutto se sceglierete quello con i floatingmurshmallows!Non riuscirete a fare a meno di accompagnarlo conun doublechocolate muffin, mentre ai più audaci consiglio una fetta della torta Death bychocolate, il cui nome non ha bisogno di alcuna parafrasi. Dopo una colazione così sarete pronti a girare (rigorosamente a piedi) la città.
Il verde.
Se sarete climaticamente fortunati (che non vuol dire sole, ma spesso semplicemente non pioggia), due passi alloSt. Stephen’s Green Park vi faranno capire che basta una bella giornata perché gli irlandesi si fiondino fuori di casa. Troverete omini in giacca e cravatta a sorseggiare il loro caffè lungo completamente distesi sull’erba (questo parco è il luogo prediletto per le pause dei lavoratori del centro), studenti concentrati sui loro libri, ragazzi che ascoltano musica, chiacchierano, bevono (si, anche a prima mattina!) su dei prati verdi ma così verdi che solo tutta quella pioggia può dare.Se sarete climaticamente “molto” fortunati, potreste pensare di visitare anche il famoso Phoenix Park, vero polmone della città all’estremità nord-ovest di Dublino, che vanta la seconda posizione nella classifica dei parchi più grandi d’Europa.
Qui troverete chilometri di erba, bambi che passeggiano liberi lasciandosi fotografare ed è il luogo perfetto dove sperimentare il TescoInstantBarbeque, acquistabile nel famoso supermercato inglese per la modica cifra di soli 3 euro.
Arcade Fire – Neighborhood #1 (Tunnels)
I colori.
Le tipiche vetrine in legno e i portoni colorati sono di quanto più caratteristico può donarvi il centro cittadino. Tutta la zona che va dallo St. Stephen’s Green Park al Liffey, il fiume che divide in due la città, è scandita da colori. Pertanto girovagare da questeparti vi darà la sensazione di iniziare ad immergervi nella città. Molto particolare è il Powerscourt Shopping Centre, non un centro commerciale comune: vi basterà affacciarvici (consiglio l’entrata da St. William Street) per rimanere piacevolmente sorpresi dalla struttura, che accoglie numerosi negozi di design e un bellissimo Loft Market all’ultimo piano (aperto nel weekend), che ospita un collettivo di fashion designers, collezionisti di abiti vintage, gioielli e così via. Qui vicino (SuffolkStreet) si trova anche il centro informazioni turistico della città: vi meraviglierete nell’accorgervi che si tratta di una chiesa medievale, dove al posto dell’altare troverete dei gentilissimi irlandesi disposti a darvi tutte le informazioni di cui avrete bisogno. Tappa obbligata sarà sicuramente il Trinity College, non tanto per il famoso Book of Kerry gelosamente custodito nell’antica biblioteca, quanto per respirare la così diversa “aria da università” che tutti vorremo avere anche in Italia.
L’arte o i musei.
Se siete appassionati d’arte, Dublino non sarà mai Londra, ma avrà comunque musei niente male da offrirvi. Considerando che quasi tutti sono gratuiti se pubblici, una capatina nei più importanti potrebbe essere considerata. La National Gallery è in una posizione centralissima, mentre l’IMMA (Irish MuseumofModern Art), sebbene un po’ più distante dal centro, vale la pena di essere visitato anche solo per il suo magnifico parco. Non molto distante dall’IMMA troverete anche la prigione di Kilmainham Gaol, molto suggestiva. Se volete calarvi nelle atmosfere cupe della storia di questo paese qui potrete anche provare a rinchiudervi in una cella. Tuttavia il mio museo preferito rimane la RHA (RoyalHibernianAccademy): è qui che vengono organizzate le esposizioni di tutti i giovani artisti emergenti irlandesi. E, se di arte non ve ne frega nulla, c’è pur sempre la Guinness Store House, che di certo non vi svelerà il segreto della birra più famosa d’Irlanda, ma comprenderà nella visita una pinta fresca a fine percorso.
Kings of Convenience – KnowHow
Cosa mangiare a pranzo?
Sebbene il pranzo degli irlandesi consista in qualche sandwich da Marks & Spencer (il supermercato che ha i più bei packaging che io abbia mai visto al mondo), vi consiglio di testare quanto di più tipico possa offrirvi l’Irlanda: la famosa soupof the day. Sembrerà strano, ma durante la mia permanenza a Dublino ho sviluppato una passione per questa zuppa (ogni giorno diversa a seconda dei rimasugli del ristorante) al punto da non riuscire più a farne al meno. La mia preferita la mangiavo da Clarendon, servita con diverse qualità di pane burroso che ti rende presto consapevole che non si tratta affatto di un pranzo poco calorico.
I ponti.
Essendo divisa dal Liffey, il fiume che taglia in due la città, a Dublino vi ritroverete spesso a dover attraversare ponti. Sebbene il più famoso sia l’O’Connell Bridge, il più caratteristico rimane l’Ha’penny che prende il nome (halfpenny) dal fatto che un tempo per attraversarlo bisognava pagare un mezzo soldino. E’ anche il ponte che unisce la zona di Temple bar a quella di O’Connell, dove la scultura dello “Spire” (punto di riferimento per appuntamenti di shopping) si erge maestosa. Temple bar è una zona che va vissuta, prendetevi una birra nel più famoso pub dublinese, dove la musica live inizia alle 3 del pomeriggio e chissà quando finisce, solo per poter dire “I wasthere”. Ma poi lasciate perdereTemple Bar. Il Samuel Beckett Bridge è invece il ponte più moderno: attraversandolo vi ritroverete nell’area più interessante di Dublino dal punto di vista architettonico. Da qui, passeggiando lungo il Gran Canal, giungerete a sud della città, nella splendida area di Portobello.
Sufjan Stevens – Come on! Feel the Illinoise!
Lo shopping e le pulci.
Oltre GraftonStreet la via dello shopping è sicuramente O’Connell Street e le strade che la tagliano perpendicolarmente. Qui, a pochi passi dallo Spire, troverete il famosissimo Penneys (quello che in Inghilterra è Primark) dove sarete costretti a comprare decine di vestiti e cose inutili, solo perché costano troppo poco per non essere comprate. La collezione di calze è fantastica. Per non parlare delle ballerine. E gli accessori per i capelli. Non potrete non comprarvi un fiore da mettere in testa. Naturalmente sto dando per scontato che dovrete adeguarvi allo stile “irlandese”: mettete insieme almeno 3 colori diversi, abbandonate ogni idea di abbinamento, pescate ad occhi chiusi un accessorio finale ed è fatta. Su Henry Street troverete tutte le grandi catene internazionali e non: come resistere a un paio di scarpe da Office o una maglia fiorata da Top Shop? Dopotutto sono gli unici negozi che ancora non sono arrivati in Italia. Una fermata d’obbligo è anche Boots: una specie di profumeria/farmacia/tanto altro. Per chi come me è amante dei mercatini, i famosi fleamarkets, l’ultima domenica del mese il Dublin Flea Market è una occasione da non perdere. Troverete di tutto: abiti e accessori usati, ma anche vinili, mobili, cianfrusaglie, biciclette, artigianato in uno spazio pieno zeppo fino all’orlo di roba e di gente cool. Qui anche uno spuntino non è una cattiva idea: come ogni luogo di ritrovo che si rispetti a Dublino, questo mercato non manca di una sezione dedicata al cibo. Oltre al già nominato Loft Market, il sabato mattina il Gran Social (un locale a due passi dal fiume, subito dopo aver attraversato l’Ha’penny Bridge) ospita il The Ha’penny Flea Market. Il secondo piano di questo locale, molto carino perché coperto da un tendone da circo con tanto di luci, è pieno di bancarelle e abiti vintage. Anche in questo caso il piccolo giardino esterno sarà adibito a barbecue del sabato mattina.
Il medioevo.
Per vivere la Dublino “medievale” dovrete spostarvi nella parte antica della città, a ridosso del centro, allontanandovi dal fiume. Vi sconsiglio di visitare il Dublin Castle, piuttosto è preferibilefare una passeggiata tra le cattedrali antiche: St. Patrick potrebbe rivelarsi deludente, ma sicuramente la Christ Church vale la pena di essere visitata. In questa zona si trova uno dei pub più caratteristici per una tipica cena irlandese. Sicuramente l’Irlanda non avrà una tradizione culinaria degna di quella italiana, va bene i tramezzini, va bene la birra e i giovani, ma una serata in locale tipicamente irish (nel senso old style del termine) andrà pur vissuta. Al Brazen Head potrete saggiare il tipico Irish stew cucinato con la Guinness e ascoltare fantasticinonnetti che suonano e si divertono trascinando tutti i presenti del locale nel famoso ballo del Connemara.
The Smiths – Thischarming man
La birra.
Potete dire ciò che volete, ma i pub sono l’anima di questa città. Non si tratta solo di divertimento, frequentare i pub è tradizione, luogo puro di socializzazione, chiacchiere, musica. Non vi azzardate a chiedere al barista una halfpint, perché farà finta di non capire e ve ne darà una intera.
Si, anche se sono solo le sei del pomeriggio. Quello che Dublino non vi farà mai mancare è il divertimento della vita notturna. Se è venerdì, verso le 17.30 i locali cominceranno a riempirsi di giovani lavoratori ancora in giacca e cravatta che decidono di iniziare la serata subito dopo il lavoro. Un posto molto carino dove poter bere la “birretta del pomeriggio” è il No Name Bar, nascosto in una traversina del centro. Non ha insegne, pertanto è difficile da scoprire per caso, ma ha dei divani comodissimi ed è un pò come bere una birra nel proprio appartamento. Tempo permettendo, il giardino esterno (con sedie vintage tutte diverse e colorate) è il luogo perfetto dove conversare con qualche irlandese. E’ molto più facile di quanto sembri: basta iniziare con “How’sitgoing?” e il gioco è fatto. Per la sera avrete due possibilità (naturalmente dando per scontato che Temple Bar è solo un’accozzaglia di turisti e che lì ci sono più italiani che irlandesi): o scegliere la
zona di Dame Street oppure allontanarvi un po’ verso aree meno centrali, dove il vero irish va a bere. Su Dame Street ci sono almeno una decina di locali che andrebbero visti. Se volete vivere l’esperienza di una vera serata irlandese dovrete impegnarvi in un pub crawl che si rispetti: passare la sera girando da un locale all’altro e bere almeno una pinta in ognuno di essi (sembrerebbe stressante cambiare locale ogni pinta, tuttavia la quantità di pub per metro quadro di città renderà l’esperienza semplice e divertente). I miei preferiti su Dame Street sono lo Sweeney’s, pub a tre piani dove ascoltare gruppi diversi per ogni piano più un basement con dj set, il Mercantile dove ogni venerdì sera si organizza un divertentissimo karaoke rock dove è molto probabile imbattersi in scene come questa [http://www.youtube.com/watch?v=8XTdu7AVrUQ], lo Shebeen Chic un locale pieno di quadri appesi all’incontrario e con all’interno una bellissima macchinetta da fototessere digitale che fa foto in bianco e nero a soli 2 euro, il Workman’sproprio a ridosso del Liffey con dj set molto carini e un cortile esterno sempre strapieno, il già nominato Gran Social (uno dei miei preferiti) dove poter bere un boccale da 3 litri di birra a soli 10 euro ed ascoltare musica dal vivo o ballare gli Smiths. L’altra faccia della medaglia si trova a CamdenStreet e corre in basso nel quartiere Rathmines. Un turista non si avventurerebbe mai in queste zone, eppure anche qui la scelta dei locali è vastissima ed è qui che vi sentirete in un clima totalmente irish, essendo probabilmente gli unici stranieri presenti nella sala. Il Village e il Whelan’s sono uno accanto all’altro: il primo più chic, l’altro più cheap. Un’infinità di piani e di sale per concerti che spesso si svolgono anche contemporaneamente è la caratteristica di quasi tutti questi locali. Più avanti l’Anseo, un normalissimo pub con nulla di speciale se non per il fatto di essere “vero”, ancora oltre il Bleeding Horse e il famoso Bernard Shawn che offre la possibilità di mangiare in un bus a due piani “piantato” nel cortile esterno. Potrei continuare all’infinito. Dublino è una città che va vissuta immergendosi nella sua atmosfera notturna che, credetemi, vi mancherà. Ah, come vi mancherà!
Romina Zitarosa è nata a Salerno, ha studiato Storia dell’Arte Contemporanea alla Sapienza e adesso vive e lavora a Roma. Romina molto spesso fa delle battute troppo intelligenti per l’italiano medio, e tra Toy Camera e Iphone scatta delle fotografie che si lasciano amare, ma lei sembra non dare troppo peso alla cosa. Ha suonato come bassista per Denise e allena con costanza il tuo senso critico e il suo sorriso. Ha vissuto per qualche mese a Dublino ed ha lavorato alla Molesworth Gallery, dopo un lungo corteggiamento ecco la guida di Dublino che ha scritto per noi.